Ddl editoria, essenziale il contributo ai giornali italiani all’estero

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Certezze dei fondi ed una riforma, ecco le richieste al Governo del comparto dell'editoria

I senatori Claudio Micheloni e Aldo Di Biagio riferiscono sul ddl editoria in commissione Affari Costituzionali: “La nostra editoria all’estero rappresenta il principale riferimento culturale ed informativo delle nostre comunità”

Nell’ambito del progetto di riforma dell’editoria italiana è necessario confermare anche i contributi a quotidiani e periodici con sede all’estero. A riferirlo sono i senatori Claudio Micheloni (Pd) e Aldo Di Biagio (Ap) che nel parere fornito alla Commissione Affari Costituzionali riaffermano le ragionie degli editori italiani di tutto il mondo. Non solo è necessario continuare a sostenere tramite i contributi le case editrici di giornali e periodici italiani diffusi all’estero, ma tra questi bisogna anche comprendere le pubblicazioni digitali e telematiche.

Entrambi i senatori spiegano che nella delega che verrà data al governo non si potrà prescindere dal ruolo fondamentale della nostra editoria all’estero che rappresenta il principale riferimento culturale ed informativo delle nostre comunità, oltre che il veicolo indiscusso della promozione della lingua e cultura italiana e della crescita e valorizzazione del made in Italy”.

Micheloni e Di Biagio si impegnano a far sentire le loro ragioni “anche nella commissione di merito che esaminerà il provvedimento”. In questo modo, concludono i senatori, sarà possibile salvaguardare le realtà editoriali storiche dell’emigrazione, che devono essere sostenute in quanto hanno la funzione di mantenere il legame culturale e sociale con i nostri connazionali che all’estero hanno oggettive difficoltà a rimanere aggiornati sulle dinamiche politiche, sociali e culturali del loro Paese di origine”.

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