Editoria

Dal web all’edicola, da Tpi lezione di coraggio e buon senso

Dal web all’edicola, Tpi, The Post Internazionale, hub cliccatissimo di notizie e opinioni sul web, diventa un settimanale di carta. La notizia è arrivata direttamente dal sito della rivista. A spiegare le ragioni, un lungo e interessante editoriale del direttore Giulio Gambino. Che deve far riflettere molto. L’informazione in rete è importante, presidiare lo spazio virtuale del web è decisivo per il futuro delle aziende editoriali. Piccole o grandi che siano. Ma è la carta il vero “ritorno al futuro” per il giornalismo e l’editoria. In Italia e non sono.

Tpi, una lezione di coraggio

“Direte voi. Ma chi ve lo fa fare alle soglie del 2022 di uscire con una rivista in un mondo digitale?”. Si chiede Gambino, retoricamente. Una domanda che pare contenere, in sé, una risposta. Perché perdere tempo con la stampa, la distribuzione, le edicole se poi la modernità viaggia tutta in rete? Semplicemente perché , come dimostra il direttore di Tpi, questa asserzione che si è fatta già (odioso) luogo comune, è falsa. Gambino scrive. “Potrebbe sembrare un’iniziativa contro i tempi. Ma non lo è.Nel caos di questa epoca avvertiamo la necessità di alcuni punti di riferimento in grado di fare chiarezza e fornire a ciascuno gli strumenti per farsi un’idea. La propria”.

Così digitale e carta possono coesistere

Come far coesistere digitale e carta? La soluzione, per la redazione di The Post Internazionale e il suo direttore è semplice. “Dal lunedì al venerdì, nella inevitabile velocità dei tempi che corrono, serviamo il pubblico sul nostro sito che rimarrà gratuito con notizie, inchieste, interviste, commenti e arricchito da nuovi podcast e video grafiche. Nel fine settimana saremo in edicola, ogni venerdì, per invitarvi a fermare il tempo e tornare a leggere con lentezza contenuti inediti d’approfondimento, d’inchiesta, di scenario. Fuori dagli schemi”. È la semplice osservazione della realtà, in fondo, a mostrare quello che altrimenti sarebbe l’uovo di Colombo. Nel tran-tran quotidiano ci si può anche “accontentare” di leggere fugacemente un titolo, di cliccare su un post, di commentarlo. Quando si ha un po’ di tempo a disposizione per dedicarsi davvero all’approfondimento, allora il web non basta più. Ecco, il “ritorno al futuro”. Se ne sono accorti persino i nativi digitali. Ogni tanto disconnettersi fa bene, specialmente quando si ha bisogno di pensare e ritemprare lo spirito.

Un prodotto di qualità

Il coraggioso viaggio di Tpi dal web all’edicola è, dunque, intrapreso. Gambino ha promesso ai lettori un prodotto di qualità. Tra le firme ci saranno Alexander Stille, Valerio Magrelli, Marco Revelli, Claudio Sabelli Fioretti, Pietrangelo Buttafuoco. “Ma anche Luca Telese, Riccardo Bocca, Selvaggia Lucarelli, Stefano Mentana, Giulio Cavalli, Emanuele Manolo Fucecchi, Alessandro Di Battista, Roberto Corradi”. E quindi “E poi, tra gli altri collaboratori, Insaf Dimassi, Marco Antonellis, Elisa Serafini, Francesca Pizzolante”.

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