Una proposta di legge per salvare le edicole “presidio di libertà”. L’iniziativa porta la firma del Partito democratico che ha presentato una pdl che mira a concedere incentivi, sgravi fiscali e contributivi nonché a concedere alle edicole stesse la possibilità di offrire servizi anagrafici in collegamento con i Comuni. Non è la prima volta che si connette il mondo delle edicole a quello della pubblica amministrazione, specialmente locale e comunale. La proposta di legge, inoltre, prevedrebbe la possibilità di concedere agli edicolanti la possibilità di allargare ad altre tipologie di prodotti la loro attività. A presentare la proposta di legge per le edicole è stato il senatore dem Walter Verini, insieme ai colleghi Cecilia D’Elia, Enza Rando e Filippo Sensi, che ha spiegato: “La crisi delle edicole è legata alla crisi di giornali ed editoria e riguarda tutte le città, in particolare le aree più interne, che hanno conosciuto vere e proprie desertificazioni anche per questi esercizi, che sono veri e propri luoghi di prossimità e incontro sociale, ma anche presidi di libertà e di cultura, specie nelle aree periferiche del Paese”. Verini sa di affrontare un tema complesso: “Non vogliamo svuotare il mare con il secchiello. Sappiamo dei cambiamenti epocali dell’informazione, ma riteniamo che ci debba essere uno spazio sia per la carta stampata sia per chi la carta stampata la vende. Non è una proposta di parte. Noi speriamo che il ddl venga assegnato velocemente alla commissione competente e vorremo che anche gli altri gruppi presentassero proposte. L’essenziale è fare insieme e fare presto perché tempo per queste attività non ce n’è”. “La nostra – ha detto Cecilia D’Elia – non è una proposta nostalgica. Le edicole spesso sono l’unico punto vendita anche per i libri. Per questo auspichiamo un’interlocuzione trasversale con le altre forze politiche”. Filippo Sensi ha aggiunto: “Le edicole sono una parte importante del sistema dell’informazione, che è tutto a rischio, sotto attacco: i giornali di carta, i giornalisti, la cui sparizione sembra essere l’obiettivo di alcuni poteri, le edicole. L’ editoria di carta ha un suo pubblico, è un’editoria di qualità. Dobbiamo richiamarci a una sorta di resistenza di fronte alla smaterializzazione dell’informazione. Di fronte agli algoritmi, le edicole rappresentano un luogo pubblico di un atto che non è solo individuale ma di scambio”.