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DAL 1 APRILE AL VIA LA RIORGANIZZAZIONE DI POSTE ITALIANE PER LA SPEDIZIONE DEI PRODOTTI EDITORIALI

C’è “fortissima preoccupazione” nella Fisc (la Federazione che riunisce oltre 180 settimanali diocesani) per l’entrata in vigore, il 1° aprile, della riorganizzazione, prevista da Poste Italiane, dei sistemi di confezionamento, distribuzione e recapito dei giornali periodici. È quanto esprime, a nome di tutte le testate diocesane, il presidente della Fisc, don Giorgio Zucchelli, che ha anche inviato una lettera a Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, e a Massimo Sarmi, amministratore delegato e direttore di Poste Italiane SpA. I nuovi sistemi prevedono che tutti i periodici che non siano quotidiani o bisettimanali devono “cellophanare” il prodotto. Nello stesso tempo, non viene garantito il recapito in tempi certi. Da queste condizioni, afferma Zucchelli, “i nostri settimanali – giornali periodici d’informazione locale – che hanno sempre privilegiato il canale della vendita in abbonamento tramite distribuzione postale, vengono fortemente penalizzati”. Per il presidente Fisc, “tutti gli sforzi effettuati per migliorare il prodotto, per aumentarne la diffusione in tutte le fasce sociali, diffondendo informazione e cultura, per regolarizzare posizioni e professionalità giornalistiche e aumentare i posti di lavoro, verrebbero vanificati da norme che discriminano prodotti identici per contenuti e caratteristiche editoriali”.
Due le richieste della Fisc prima dell’entrata in vigore, il 1° aprile, della riorganizzazione prevista da Poste Italiane. Innanzitutto al sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri di “richiedere una proroga all’entrata in vigore della riorganizzazione”. E, nello stesso tempo, di “valutare la possibilità di modificare l’art. 2 secondo comma del Decreto del ministero delle Comunicazioni del 13 novembre 2002 sostituendo la frase «Alle pubblicazioni quotidiane, o con un minimo di due pubblicazioni a settimana» con le parole: «Ai giornali quotidiani e ai giornali periodici d’informazione locale»…”. Il termine “giornale periodico”, spiega Zucchelli, “sta ad indicare quel prodotto che presenta caratteristiche analoghe a quelle dei quotidiani, vale a dire mancanza di copertina, impaginazione in colonne, contenuto a carattere informativo”. Con tale riconoscimento, aggiunge, “il giornale periodico d’informazione locale entrerebbe nella normativa con un suo status giuridico che gli riassegna diritti identici a quelli del giornale quotidiano anche in materia di postalizzazione e recapito dei propri abbonamenti”. Stessa richiesta viene rivolta a Poste Italiane: “Ai giornali periodici d’informazione locale associati alla Fisc e a Federazioni analoghe, come la Fipeg, vengano concesse le stesse prerogative dei quotidiani e bisettimanali in materia di omologazione del prodotto”.

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