La scomparsa di Papa Francesco è stata accolta con commozione (anche) dai giornalisti e dal mondo dell’editoria. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri con delega all’Editoria, Alberto Barachini, ha salutato il pontefice ricordandone l’esempio e lo sprone: “Un Papa e un uomo coraggioso, un grande esempio e un monito costante per tutti gli uomini ad accettare le sfide e a non voltarsi mai all’altra parte, un Papa cronista che non ha mai smesso di spronarci ad andare e vedere per capire e comprendere la realtà senza pregiudizi e diffidenze”.
Il consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha tributato un omaggio a Bergoglio nelle parole del presidente Carlo Bartoli: “Seppur temuta nell’ ultimo periodo, la notizia che arriva in questo particolare momento della nostra storia, lascia sgomenti e addolorati. Jorge Maria Bergoglio ha saputo parlare alla gente con umanità e consapevolezza, rompendo spesso gli schemi, ha scosso le coscienze intervenendo su temi cruciali, con attenzione approfondita anche sulle questioni legate ai temi dell’informazione, della comunicazione e della libertà di stampa”. E ancora: “Papa Francesco ha segnato il suo magistero sempre in favore degli ultimi, dei migranti, dei dimenticati, delle donne vittime di violenza. È intervenuto nella richiesta di un impegno corale della comunità internazionale per tutelare l’ambiente e più volte ha cercato di porre le basi per una vera fratellanza umana al di là delle appartenenze culturali e religiose, in un mondo di nuovo squassato dalle guerre: dalla Siria all’Ucraina, da Israele/Gaza all’Africa”. Quindi la chiusura: “Il suo ultimo messaggio pasquale, domenica 20 aprile, è stato un richiamo fortissimo all’etica cristiana e una denuncia a tutte le guerre e ingiustizie del mondo. Il suo ultimo viaggio tra la folla, a bordo della Papamobile, ha il sapore del commiato finale che Papa Francesco ha voluto donare al mondo”.
I giornalisti della Fnsi hanno voluto testimoniare il proprio cordoglio. La segretaria generale Alessandra Costante ha affermato: “Perdiamo un protagonista di questo tempo, un testimone appassionato della libertà di informazione. Con i suoi messaggi in occasione delle Giornate mondiali della comunicazione ha sempre esortato i giornalisti a raccontare le periferie del mondo, rispettando la verità e la dignità di tutti gli altri esseri umani. Esortazioni ribadite in occasione del Giubileo della Comunicazione a gennaio scorso: andare per guardare con il cuore e poter scrivere e dire la verità”.
Secondo Costante, “è questo l’insegnamento di Francesco al mondo dell’informazione: una visione senza tempo per fermare anche l’uso indiscriminato dell’intelligenza artificiale portatrice di fake news e manipolazioni. Porteremo con noi, anche nel futuro, gli insegnamenti di Bergoglio”.
Il saluto dei giornalisti dell’Ussi ricorda l’aspetto della passione sportiva che ha caratterizzato la vita e il magistero stesso di Francesco: “Uomo di dialogo e testimone autentico di umanità, il Pontefice ha valorizzato lo sport come linguaggio universale di inclusione, educazione e fraternità. Durante il suo pontificato, Papa Francesco ha sempre sottolineato l’importanza dello sport come spazio privilegiato per insegnare valori fondamentali quali il rispetto, la lealtà e l’impegno”. E ancora: “Il suo legame speciale con il calcio, nato nelle strade di Buenos Aires con la famosa pelota de trapo, ha caratterizzato molti incontri ufficiali, tra cui quello con la Nazionale italiana nel 2019, in cui il Papa ricordò come anche con una palla semplice e improvvisata si possano fare miracoli”.