Crisi Gazzetta del Mezzogiorno, 27 licenziamenti. I giornalisti pronti a 10 giorni di sciopero

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Il Cdr della Gazzetta del Mezzogiorno denuncia la violazione subita dall'editore e dal direttore

Si riapre il fronte caldissimo della Gazzetta del Mezzogiorno. Giornalisti sul piede di guerra contro i tagli draconiani ventilati dall’amministrazione che prevedono 27 licenziamenti tra il personale dei giornalisti. L’assemblea di redazione pronta alle barricate: sul tappeto ci sono dieci giornate di sciopero.

Ecco la lettera che i giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno hanno scritto ai lettori del quotidiano pugliese. Un accorato appello a non essere lasciati soli.

“Cari Lettori, ci risiamo. L’Assemblea di redazione della Gazzetta del Mezzogiorno ha votato ieri (giovedì ndr) all’unanimità un pacchetto di dieci giornate di sciopero. Il Comitato di redazione deciderà l’eventuale astensione dal lavoro sulla base dell’evoluzione dell’ultima tappa della difficile vertenza che da oltre un anno interessa il nostro giornale”.

“La Edisud Spa, società editrice della Gazzetta, ha annunciato ben 27 esuberi tra il personale giornalistico. Il taglio prospettato rappresenta una delle misure di contenimento dei costi individuate nell’ambito della procedura di concordato preventivo che pende innanzi al Tribunale di Bari, sezione fallimentare.

Come sapete, la lunga e tormentata vicenda ha avuto inizio il 24 settembre 2018, quando il Tribunale di Catania, sezione misure di prevenzione, ha disposto un sequestro finalizzato alla confisca del pacchetto di maggioranza di Edisud, che fa capo all’imprenditore Mario Ciancio Sanfilippo.

Da quel momento l’azienda è stata gestita da due amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Catania. Dallo scorso marzo si è insediato un nuovo consiglio di amministrazione che il 19 luglio ha presentato un’istanza di concordato preventivo. Il socio di minoranza, la Denver dell’imprenditore Valter Mainetti, ha manifestato l’interesse ad acquisire l’intero pacchetto azionario della società, ma, per ora, si è limitato a rimanere sullo sfondo, annunciando una generica volontà di rilanciare il giornale”.

Infine l’appello: “Intanto, il conto delle scelte sbagliate fatte nel corso degli anni dal management aziendale viene presentato ai lavoratori che, tra ammortizzatori sociali (solidarietà e cassa integrazione) e prepensionamenti, da oltre sei anni stanno pagando un prezzo enorme. Il riequilibrio dei conti e gli investimenti per assicurare un futuro certo, prospettati da Edisud a fronte dei sacrifici richiesti, sono rimasti una chimera. E oggi, oltre alle drammatiche ripercussioni sulla vita di 27 famiglie, i drastici tagli annunciati mettono a forte rischio il diritto a essere informati dei cittadini di due intere regioni, Puglia e Basilicata. Come tutti voi Lettori sapete, i giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno hanno lavorato anche senza essere retribuiti per garantire quel diritto costituzionale”.

Vi rinnoviamo perciò l’appello a stare vicini alla Gazzetta del Mezzogiorno e ai suoi lavoratori in questa ennesima difficile fase della sua storia, lunga 131 anni. Sosteneteci sempre, come avete fatto sinora.

 

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