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Crisi edicole, la liberalizzazione è stata come una mannaia per l’intero settore

Ricordate l’incredibile caso della liberalizzazione delle edicole? Anche i più pessimisti mai avrebbero immaginato una così tempestiva e precisa realizzazione del pericolo denunciato. Perché senza nessuna sorpresa si deve registrare che  il settore delle edicole è in piena crisi al punto che il numero degli esercizi che mensilmente chiude è in aumento esponenziale. Contratto collettivo ormai scaduto da anni, l’aggio sempre fermo a miseri spiccioli, l’informatizzazione che non decolla e i distributori che fanno quel che vogliono. Sono questi alcuni dei motivi per cui oggi il costo delle licenze è crollato a tal punto da poter affermare che l’attuale sistema ha dimostrato tutto il suo fallimento. Bisognava prevederlo dopo l’incomprensibile apertura del mercato delle edicole, senza ovviamente alcun beneficio per il cittadino. Infatti, il prezzo dei giornali non soltanto è aumentato ma l’aggio è rimasto al palo, tanto da poter sostenere che i ricavi dell’edicolante sono spesso molto vicini alla soglia della sopravvivenza.
Ma qualcuno avrà provveduto a mandare un dossier al nuovo Sottosegretario Lotti?
Sicuramente oltre alle liberalizzazioni, si potrebbe chiedere al Governo di porre un freno alla politica dei grandi gruppi editoriali che mirano sempre più ad allontanare i lettori dalle edicole, vendendo abbonamenti a prezzi scontati anche dell’80% o abbinando gli stessi ad improbabili articoli (vedi pannolini, carta igienica, batterie e succhi di frutta).
Ah, dimenticavo. Il mio amico giornalaio Gigi mi ha appena comunicato che la fermata della metropolitana a lui attigua aprirà soltanto nel 2016 anziché ad Ottobre 2014. Quelli che possono sembrare legittimi problemi tecnici in realtà sono per Gigi e la sua famiglia dei problemi insormontabili. Il mio augurio è per lui e per tutta la sua categoria.

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