CRISI A L’UNITÀ. E L’EX DIRETTORE PADELLARO LANCIA ” IL FATTO”

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Proprio mentre scoppia la crisi de l’Unità, con l’annuncio di un piano “lacrime e sangue” che porterà a tagli e alla chiusura di intere redazioni locali (a partire da quella milanese), l’ex direttore Antonio Padellaro prepara la riscossa.
“Silurato” nei mesi scorsi e sostituito da Concita De Gregorio dopo l’acquisizione da parte di Renato Soru del quotidiano fondato da Antonio Gramsci, Padellaro – assicurano i bene informati – si prepara a tornare in edicola a breve come direttore de Il Fatto, nuovo giornale che avrà proprio lo scopo di fare concorrenza all’Unità, mirando a raccoglierne l’eredità.

Il progetto è stato pensato e seguito da Padellaro, che già all’indomani della sua “cacciata” dall’Unità si era messo alla ricerca di un potenziale editore. Che ora sarebbe stato trovato, anche se per il momento non esce allo scoperto.
Non a caso, il 62enne giornalista era ospite domenica scorsa de “L’Arena” di Massimo Giletti a “Domenica In”, su RaiUno: un po’ di visibilità, alla vigilia di un’operazione del genere, non fa certo male…

Quello di Padellaro, viste le tempistiche, potrebbe essere il colpo decisivo per l’Unità: le voci arrivano proprio mentre partono i cinque giorni di sciopero all’ex quotidiano del Pci, indetti dalla redazione contro il piano presentato dall’amministratore delegato, che prevede una drastica riduzione degli organici del giornale e il taglio delle cronache e anche della redazione di Milano. Da stamattina è ferma per 24 ore l’edizione online del quotidiano, mentre domani non sarà in edicola il cartaceo.

Per oggi era previsto un incontro con la proprietà, slittato però di qualche giorno. Timori anche per le cronache locali di Bologna e di Firenze (tradizionali roccaforti “rosse”, dove il quotidiano ha sempre ottenuto buoni risultati): dovrebbero rimanere attive almeno fino al 6 e 7 giugno, quando nelle due città si voterà per il Comune, ma per il dopo elezioni non c’è alcuna certezza. Di certo, l’avventura editoriale si propspetta come una nuova debacle per Renato Soru, dopo quella elettorale in Sardegna.

Dati Ads alla mano, dopo l’acquisizione da parte di Soru e l’arrivo di Concita De Gregorio alla direzione le vendite sono cresciute del 10% circa. Un aumento che non si è evidentemente tradotto in un miglioramento dei bilanci rispetto alla gestione Marcucci.

In un comunicato della redazione, pubblicato dall’Unità oggi in edicola, si legge che la decisione di attuare la giornata di sciopero è stata presa “all’unanimità dalle redazioni di Roma, Bologna, Firenze, Milano e dell on line, per respingere l’ipotesi di drastico ridimensionamento aziendale prospettato dall’amministratore delegato”. Ridimensionamento “che provocherebbe gravissime ripercussioni sugli organici e sulla fisionomia stessa del prodotto. Tutto questo – continua la nota delle redazione – malgrado i positivi risultati di vendita e i piani di rilancio della testata messi in atto non più di quattro mesi fa”.

L’assemblea dell’Unità respinge, inoltre, “i tempi strettissimi della trattativa e, in particolare, ritiene inaccettabile la data ultimativa del 23 marzo, fissato come termine ultimo per la scongiurare lo stato di insolvenza”.

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