CRESCE IL FONDO PER L’EDITORIA, PER IL 2012 STANZIATI 120 MLN

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Gli aiuti pubblici all’editoria cresceranno. Per l’anno 2012, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, ai precedenti 53,5 milioni di euro preesistenti si aggiungeranno 50-60 milioni circa, prelevati dal fondo Letta, e altri 15 milioni ottenuti da vari tagli previsti dal governo. Il totale supererà di poco quota 120 milioni di euro. Per sbloccare una parte delle risorse del fondo Letta (dedicato alla copertura delle emergenze), è prevalso il precedente di Radio Radicale a cui sono stati destinati 7 milioni di euro (per la copertura mediatica dei lavori parlamentari), attinti proprio dal fondo Letta.
Manifesto in pericolo e al Messaggero 45 esuberi.
Con circa 120 milioni a disposizione per l’editoria si torna vicino al livello dei contributi disponibili l’anno scorso. Ma a questo sospiro di sollievo non corrisponde una salvezza definitiva per il comparto. A conferma il caso del Manifesto che, dopo l’ultimo bilancio chiuso in rosso per 1,2 milioni e un debito pregresso ancora da estinguere per 6 milioni di euro, nella seconda metà di febbraio riceverà l’ispettore del ministero del tesoro per verificare se ci sono o meno i presupposti della continuità aziendale. Al Messaggero, invece, viene presentato in questi giorni lo stato di crisi biennale con esuberi saliti (rispetto alle previsioni) a quota 45.
La situazione non è delle migliori anche perché, da questo gennaio, è entrato in vigore il regolamento Bonaiuti che ha fissato nuovi parametri per determinare gli aiuti alle singole testate. I nuovi criteri sono le vendite reali delle copie e l’occupazione a tempo indeterminato garantita nelle redazioni. L’obiettivo è non sostenere più con soldi pubblici giornali che esistono solo sulla carta e non in edicola (o su abbonamento).
Si procederà caso per caso e in base allo stanziamento complessivo di fondi statali disponibili. Dal regolamento Bonaiuti, però, sono esclusi i giornali di partito che continueranno a costituire una fetta importante di risorse da spendere. Secondo gli ultimi dati resi disponibili dal governo per l’anno 2009, tra i giornali organi di partito e movimenti politici con rappresentanza al parlamento italiano o europeo, si spazia dai 3,5 milioni di euro dati a Europa ai quasi 4 milioni della Padania, dai quasi 3 milioni del Secolo d’Italia fino ai 6,4 per l’Unità. Coi contributi 2009, se ne sono andati via così circa 28 milioni di euro, a beneficio anche di giornali come Cronache di liberai, Democrazia cristiana, Terra, Peuple valdotain, Socialista lab e Zukunft in Sudtirol. Non che tutti i giornali di partito se la passino bene, però: a Liberazione, per esempio, si ragiona su come far sopravvivere la testata e l’editore pensa a un futuro online, nonostante i precedenti aiuti per 3,3 milioni.
Fondi 2010, Libero, Riformista e Foglio sotto esame.
Questa è la situazione in divenire per i fondi 2012, mentre anche sul fronte degli aiuti 2010 persistono molti nodi da sciogliere. Sono stati sbloccati (vedere ItaliaOggi del 28/1/2012) i contributi a una trentina di testate dopo gli accertamenti amministrativi di rigore. Non hanno ricevuto, però, il via libera altri giornali oggetto di indagine dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) o quelle in attesa di giudizio in tribunale. Nella lista spiccano il Foglio, Libero e il Riformista. Libero e Riformista ritornano sotto esame sempre per un possibile legame societario che li ricondurrebbe a far parte dello stesso gruppo. Gruppo che avrebbe così beneficiato di un doppio aiuto pubblico, vietato dalla normativa.

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