CONTRO LA DELIBERA AGCOM SUL DIRITTO D’AUTORE IL POPOLO DEL WEB ALZA LA VOCE E SCENDE IN PIAZZA

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I social network con Twitter in testa seguito da Facebook e siti online creati ad hoc per le petizioni, guidano la protesta sul web e le manifestazioni in strada contro la delibera sul Diritto D’Autore sulle reti di comunicazione elettronica che l’Autorità Garante delle Comunicazioni è in procinto di approvare il prossimo 6 luglio. “#No web censure”, “#Freeweb” ed “#Italian revolution” sono gli hashtag più frequenti balzati in vetta alla classifica dei trending topic (le frasi postate più volte sui social network) della Rete. Anche su Facebook la protesta imperversa con il gruppo “Svegliati e reagisci Italia, altrimenti il 6 luglio cala la censura”con all’attivo quasi 2mila membri oltre che la condivisione del profilo “No web censure” ripreso dal titolo della campagna con cui la rete di hacker Anonymous ha firmato il proprio attacco informatico al sito istituzionale dell’Agcom nei giorni scorsi. Ancora nulla invece è stato appurato riguardo la scomparsa da Internet, durata poco più di 24ore, dell’altro cuore della mobilitazione, il portale Sitononraggiungibile.it, promosso dalle associazioni Adiconsum, Assoprovider, Assonet, Altroconsumo e lo Studio Legale Sarzana&Associati, con tutte le informazioni (riassunte da una FAQ ed un video diffuso su YouTube) sul provvedimento che potrebbe compromettere la libertà di espressione su Internet. Il sito era stato reso inaccessibile il 28 giugno da un’aggressione alla banca dati delle e-mail depositate dagli utenti come firma della petizione. La richiesta delle associazioni di categoria coinvolte, si riassume nella revisione del testo della delibera n. 668/10/CONS da parte dell’Agcom, prendendo in più seria considerazione i diritti degli utenti e rimettendo al Parlamento, con una apposita Comunicazione, la necessaria riforma del diritto d’autore nel nuovo scenario tecnologico digitale. Nel frattempo altre iniziative si sono mobilitate sul web come quella di Avaaz.org, il sito (disponibile in 14 lingue) dell’organizzazione transazionale distintasi per il movimento pro-democrazia in Maghreb ed in Medioriente e che al momento è riuscita a raccogliere più di 100mila firme aggiornate ogni secondo e provenienti anche dall’estero, mediante la compilazione di una lettera di protesta da inviare direttamente all’Authority. Da sito aggregatore di aggiornamenti riguardo le reazioni destate sui mezzi di informazione funge poi Agorà Digitale, l’Associazione di area radicale che ha fatto sua la campagna di sensibilizzazione sul rischio di censura a cui siti privati e blog potrebbero essere esposti dalla nuova disciplina normativa, con l’inibizione dell’indirizzo IP o peggio del Domain Name Systems per la ragione di ospitare file o contenuti sospettati di violazione del copyright. Un passa parola che ora approda anche in piazza, con una manifestazione prevista per lunedì 4 luglio a Roma davanti alla sede dell’Agcom dove Valigia Blu il gruppo di opinione nato 4 mesi fa (in difesa dell’informazione libera) su Facebook ed Agorà Digitale daranno luogo ad un’azione dimostrativa. Lo stesso dovrebbe accadere anche Milano ad opera di Qui Milano Libera di Piero Ricca e a Napoli davanti alla sede legale dell’Agcom mediante una mobilitazione degli Amici di Beppe Grillo.
Manuela Avino

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