Contributo editoria e copie diffuse, facciamo chiarezza

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Riteniamo utile soffermarci ancora una volta sui parametri relativi alla diffusione che a seguito delle misure varate dal Governo per il 2020 e successivamente prorogate fino al 2024 hanno subito negli ultimi anni una serie di eccezioni. Ricordiamo che – in virtù delle citate proroghe – il rapporto tra copie vendute e distribuite è stato ridotto al 25 per cento delle copie distribuite per le testate locali e al 15 per cento per le testate nazionali, in luogo delle maggiori percentuali, il 30 per cento per le testate locali e il 20 per cento per quelle nazionali, previste dalla lettera e, comma 1 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70.

Ricordiamo, ancora, che a seguito dell’entrata in vigore dell’articolo 17-bis della legge 24 febbraio 2023, n. 14, di conversione del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, anche per gli esercizi 2023 e 2024, il rapporto da garantire per accedere ai contributi tra copie vendute e copie distribuite è pari al 25 per cento per le testate locali e al 15 per cento per quelle nazionali.

Ne deriva che, in assenza di ulteriori interventi normativi, a partire dall’esercizio 2025il rapporto tra copie vendute e copie distribuite tornerà a essere pari al 30 per cento per le testate locali e al 20 per cento per quelle nazionali.

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