Editoria

“Condotta antisindacale”: l’Associazione Lombarda dei Giornalisti ricorre sulla cessione di Panorama

“Condotta antisindacale per una vendita ai saldi”. E l’Associazione Lombarda dei Giornalisti presenta un ricorso contro gli editori Mondadori e La Verità srl sullo spinoso caso relativo alla cessione della testata di Panorama.

L’Alg è determina e in una nota annuncia i provvedimenti messi in campo: “Lo abbiamo detto fin dall’inizio e lo abbiamo fatto: l’Associazione Lombarda dei Giornalisti ha depositato il ricorso ex art. 28 Statuto dei Lavoratori (L. 300/70) contro le società editrici Mondadori e La Verità per la cessione della testata Panorama e dei sui 24 giornalisti. Non è possibile, a nostro avviso, eludere la legge sul trasferimento di ramo d’azienda costringendo i lavoratori a tagliarsi lo stipendio appena prima di essere ceduti”.

E prosegue: “Una vera e propria vendita ai saldi, che stravolge lo spirito della norma, creata a tutela dei lavoratori i quali – va ricordato – devono passare da una società all’altra mantenendo intatti i loro diritti e il loro stipendio”. Non finisce qui. L’Alg aggiunge: “Ma c’è di più. La norma sul trasferimento di ramo d’azienda prevede che il sindacato possa chiedere e abbia chiare tutte le condizioni del trasferimento per assicurarsi che il lavoratore venga garantito in pieno. Così non è stato per il tavolo Mondadori/La Verità: nei documenti forniti al sindacato si parlava di clausole sospensive, al verificarsi delle quali – e solo se si fossero effettivamente verificate – sarebbe avvenuto il passaggio”.

“Queste clausole, come ALG e FNSI hanno denunciato fin dall’inizio della procedura – spiegano ancora dall’Associazione lombarda dei giornalisti -, non potevano non essere ufficializzate: o da subito o nel corso degli incontri formali. Cosa che, al contrario, non è mai avvenuta. Clausole fondamentali per permettere una corretta valutazione a tutela dei lavoratori. Perché riguardavano il taglio del costo del lavoro ritenuto necessario per dar corso all’operazione. E mai sono stati esplicitati i criteri vincolanti che determinavano l’avverarsi delle condizioni per l’ok alla cessione: numero di lavoratori necessariamente coinvolti, entità dei tagli di stipendio e di costo del lavoro, numero di lavoratori non disponibili a ridursi lo stipendio…
Con l’aggravante che chi ha deciso cosa e quanto tagliare è chi ha comprato – cioè La Verità -, ma chi si è assunto l’onere di operare i tagli è stato chi ha venduto, cioè Mondadori. In uno scambio di responsabilità ambiguo e inaccettabile”.

Le conseguenze, per l’Alg, sono inevitabili: “I principi violati da Mondadori e da La Verità nella cessione di testata sono tanti e non possono essere ignorati. Per questo la procedura di trasferimento di Panorama a La Verità non è stata accompagnata da alcun accordo sindacale. Questa cessione noi l’abbiamo respinta e, ora, la denunciamo. Anche perché è discutibile il fatto stesso che si tratti di una effettiva cessione di ramo d’azienda: si potrebbe configurare invece un utilizzo improprio di questo strumento, finalizzato solo a ridurre il personale e a tagliare le retribuzioni.
Di più. Chiediamo che un Tribunale faccia chiaramente luce sulle condizioni e sui contorni dell’operazione. Che la magistratura giudichi se sono leciti, nel rispetto delle norme di tutela dei lavoratori in vigore, i comportamenti tenuti dalle due società nella compravendita di Panorama. Per noi è una vendita “ai saldi” di giornalisti costretti all’ultimo minuto a tagliarsi lo stipendio per poter essere venduti sotto il ricatto (questo sì esplicitato ai tavoli) di un “altrimenti entro il 2019 chiudiamo la testata”.

Redazione CCE

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