Comunicazioni elettroniche e piattaforme convergenti verso il Mercato Unico Digitale

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“Il nuovo Codice delle comunicazioni viene recepito in maniera faticosa. Lo scenario tecnologico in continua evoluzione poco si presta ad una cristallizzazione delle regole”

Il Presidente dell’Agcom Angelo Marcello Cardani apre così il dibattito al convegno “Comunicazioni elettroniche e piattaforme convergenti. Autorità e operatori a confronto” tenutosi a Napoli, in occasione della presentazione del numero speciale monografico della Rivista “Diritto ed Economia dei Mezzi di Comunicazione” dedicato al Codice delle comunicazioni elettroniche in due volumi.

Dall’Aula Spinelli della Facoltà di Scienze politiche della Federico II il presidente dell’Autorità spiega ancora che “oggi dovremmo essere consapevoli che le norme europee del 2009 hanno bisogno di essere riconsiderate. Ora ci sono nuovi problemi e nuovi attori nel mercato delle telecomunicazioni. Sia la Commissione Europea che i singoli Stati membri hanno provato ad aggiornare in corsa la disciplina normativa, ma le difficoltà non mancano, anche perché risulta complicato mettere d’accordo i 28 Paesi dell’Unione”.

Cardani prosegue lanciando la nuova sfida: la revisione complessiva delle norme del 2009. “Tale revisione dovrà affrontare il problema tra convergenza e contenuti. L’esplosione della tecnologia e dei servizi pongono anche in rilievo la questione della sicurezza. Ora dobbiamo assicurare – prosegue Cardani – l’armonizzazione delle varie aree della comunicazione e rafforzare l’assetto istituzionale.

Non solo spine, però, e mentre si avvia alla conclusione del suo intervento il presidente Agcom indica la strada verso il futuro: il Mercato Unico Digitale. “E’ un progetto ambizioso che costituisce la sola risposta possibile ai cambiamenti del mercato. Sono tre i punti fondamentali su cui si basa: sfruttare al massimo le possibilità di crescita; garantire il miglior accesso possibile in tutta l’Europa; creare le condizioni per lo sviluppo delle reti. Da questi punti derivano poi svariate possibili azioni, come ad esempio gli investimenti sulla banda larga, le discipline di copyright e privacy, lo sviluppo dei servizi audiovisivi. In questo processo l’Autorità è destinata a giocare un ruolo chiave”.

Il dibattito, che vede coinvolti anche Carlo Amatucci, ordinario di diritto commerciale, Valter Lozza, Vicepresidente della Banca del Sud e il Direttore del Servizio Economico Statistico dell’Agcom, Marco Delmastro, continua poi con due tavole rotonde che hanno per protagonisti gli operatori dell’audiovisivo e delle comunicazioni elettroniche, introdotte dal commissario Agcom Antonio Martusciello. “Il mondo cambia velocemente, la digitalizzazione è un processo che comprende molteplici aspetti”, dice il commissario dell’Autorità.

Oggi il mercato vive la cosiddetta disintermediazione, gli utenti sono ormai coinvolti nei processi di produzione ed anche i modelli di business stanno conoscendo modalità sempre nuove – spiega ancora Martusciello – anche se bisogna tutelare la concorrenza. Occorre modificare l’asimmetria normativa per andare verso un quadro di regole più omogeneo. Le norme infatti vanno spesso a danneggiare chi si trova già ad operare in un mercato: un esempio può essere quello che sta accadendo con Netflix. L’Agcom vuole sostenere e guidare le imprese all’interno dei mercati, in tal senso continuerà a lavorare in direzione di un equilibrio delle regole da seguire”.

Nel corso del dibattito si alternano Alberto Morello per la Rai, Marco Valentini per Sky, Stefano Selli per Mediaset, Marilù Capparelli per Google. E poi ancora il commissario dell’Agcom Antonio Nicita, Francesco Nonno, per Telecom, Massimo La Rovere, per Wind, Maria Luisa Cesaro, per Vodafone, Tiziana Talevi, per Fastweb.

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