CHIUSURA BARISERA. SU FACEBOOK TANTE ATTESTAZIONI DI STIMA

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Si è chiuso un ciclo. I primi 16 anni di “Barisera” sono stati caratterizzati da alti e bassi. Quindi la scelta, innescata dalla crisi, di passare sull’on line: una perdita per chi non naviga in Internet. E proprio dai social network, Facebook in particolare, è giunta al giornale tanta dimostrazione di stima e affetto. Certo, on line avremo “più soddisfazioni – come dice il politico Ninni Borzillo – Il cartaceo è superato e alla lunga questa nuova situazione vi gioverà”. Ma è anche vero che per resistere con l’on line serve che tutti credano nell’efficacia di Internet. Soprattutto chi acquista e vende la pubblicità, carburante di ogni iniziativa editoriale. “Un senso di lutto” è ciò che hanno provato i tanti colleghi che hanno manifestato a “Barisera” la loro solidarietà. Ma dice bene Antonio Loconte, licenziato senza un apparente perché dal gruppo Telenorba: “Solidarietà, cosa vuol dire? Come si può fare ad andare oltre le parole e le pacche sulle spalle? Ci avete mai pensato? Adesso lettere di sostegno istituzionali e poi l’insopportabile silenzio. Forza ‘Barisera’, forza soprattutto a chi ha avuto il coraggio di fare delle scelte difficilissime, sapendo di doverne pagare per sempre le conseguenze”. E a proposito delle lettere di sostegno istituzionali si potrebbe dire tanto. Ma basterà leggere tra le righe per scoprire chi ha disatteso le aspettative. “Purtroppo pagate la scelleratezza dei finanziamenti a pioggia e truccati fatti nell’editoria – commenta la collega Lia Mintrone – Non vi scordate che l’Avanti di Lavitola ( giornale che leggeva solo lui e forse manco lui) ha rastrellato oltre 20 milioni di euro di finanziamenti”. “Ho sempre ammirato la vostra preziosa opera a volte fatta di enormi sacrifici e pericolo. Sono con voi e tutto il mondo delle divise vi stima”, afferma Mimmo Mastrulli, segretario nazionale Osapp, uno dei sindacati di polizia penitenziaria. “Ricordo quando uscì Barisera la prima volta su piazza a Bari. ‘Bariseraaaaa! Cinquecentolire!!!’ gridavano gli strilloni – ricorda il collega Nico Lorusso – Prima, vera rottura del monopolio dell’informazione a Bari”. Maria Maugeri, del Pd, ex assessore all’ambiente del Comune di Bari, è tra le prime a commentare la notizia della chiusura dell’edizione cartacea del giornale. “Mi dispiace moltissimo – dice – Sono molto legata a Barisera e ne sentirò la mancanza. Auguro a tutti giorni futuri sereni e l’attenzione che meritate”. Intende manifestare la sua solidarietà al giornale anche Lello Sforza, ex presidente di Ruotalibera Bari, l’associazione che riunisce gli amanti della bicicletta: “Mi dispiace tanto. Ero affezionato a ‘Barisera’ che per anni ho letto e per anni mi ha sorretto in tante battaglie civili per la mobilità ciclistica a Bari, 10-15 anni fa, quando a parlare di mobilità sostenibile e non motorizzata eravamo in tutto forse non più di 2 o 3”. Solidarietà arriva anche da Sergio Fanelli, assessore provinciale al Welfare: “Tutta la mia solidarietà nei confronti della storica testata barese e della redazione nella consapevolezza che, non appena si porrà termine a un governo di inetti (altro che professori, ogni giorno sempre più lontano dai reali problemi della gente comune e che continua a far danni e a non dare nessuna risposta in termini di sviluppo e occupazione), sicuramente si porrà termine anche a questo grande problema che colpisce oggi Barisera. Dal giorno della sua prima uscita, con gli strilloni agli angoli delle strade, ha rappresentato una novità importantissima per la nostra città anticipando notizie e informazioni di diverse ore, aprendo dibattiti e confronti, imponendosi come valido interlocutore dei pubblici amministratori,insomma è entrato nella vita di ogni giorno nella nostra Bari e nella periferia più prossima”. “Sono autenticamente dispiaciuto di questa riduzione ulteriore della voce libera e democratica di ‘Barisera’ – afferma Ludovico Abbaticchio assessore al Welfare del Comune di Bari – Ricordo come da consigliere di opposizione aspettavo e cercavo agli angoli delle strade lo strillone che con 500 lire vendeva il giornale…Era ed è stata una voce anche delle minoranze e anche contro voce di lobby giornalistiche potenti…lo dico da cittadino e da persona che ha sempre avuto rispetto delle professionalità presenti in questo giornale e delle battaglie che hanno sostenuto sui temi della salute e delle politiche ambientaliste”. E Cesare Veronico, presidente del Parco dell’Alta Murgia aggiunge: “Un giornale che ha cambiato in positivo le abitudini di tanti lettori, informando con puntualità e grande passione. Sono profondamente dispiaciuto per i suoi giornalisti e i suoi collaboratori. Ma sono certo che il passaggio a testata on line possa esaltare la loro capacità di arrivare sulla notizia prima degli altri. Vi auguro il meglio per questa nuova avventura”. Anche l’impegnatissimo inviato Mediaset Remo Croci trova un momento da dedicarci: “Vi sono vicino”. Lo fa anche l’autrice di libri gialli Gabriella Genisi: “Mi dispiace molto. E’ un giornale che ho sempre avuto modo di apprezzare. Fatto da persone serie e veri professionisti. Speriamo che tutto si risolva presto. Un abbraccio”. Beh, Gabriella è proprio nostra amica. Ci ha citato nei suoi libri. E noi ringraziamo tutti gli amici del giornale: davvero tanti a dispetto della crisi e dei tanti detrattori che ne hanno aumentato popolarità e importanza.

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