CHI SONO I NUOVI CONSIGLIERI DEL CDA RAI

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È fatta: la Rai ha un nuovo cda. La Commissione Vigilanza ha eletto i suoi 7 membri. I nuovi consiglieri sono: Antonio Verro, Guglielmo Rositani, Antonio Pilati e Luisa Todini di indicazione Pdl-Lega Nord; Rodolfo De Laurentiis per l’Udc; Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo, indicati dal Pd in quanto espressione della cosiddetta società civile. Fuori per un voto Flavia Nardelli, segretario dell’Istituto Sturzo. Decisivo il non-voto del radicale Marco Beltrandi e la sostituzione molto discussa di Paolo Amato con Pasquale Viespoli.
Ma accantoniamo i veleni che ha generato il “parto” del nuovo cda Rai. Piuttosto cerchiamo di tracciare un breve profilo dei nuovo consiglieri.
Partiamo dall’area di centrodestra che può contare su una maggioranza di 4 membri.
Antonio Verro, nato nel 1946, era già consigliere Rai. È stato dunque riconfermato. Verro, laureato in giurisprudenza, dopo una carriera da manager nel settore immobiliare e della comunicazione, entra in politica nel 2001 come deputato di Forza Italia. Rimane parlamentare fino al 2008. Nel 2009 è eletto nel cda Rai. E ora riconferma la sua carica.
È un bis anche per Guglielmo Rositani. Nato a Varapodio nel 1938, laureato in Economia e Commercio, Rositani è stato un esponente di spicco di Alleanza Nazionale. La sua carriera in Rai inizia nel 1986. Romano Prodi, allora presidente dell’Iri, lo nomina componente del Collegio sindacale della Rai. Rositani mantiene la carica fino al ’92, quando viene eletto deputato. In particolare farà parte della Commissione Cultura.
La carriera parlamentare di Rositani è lunga. Nella sua settima legislatura fa parte della Vigilanza Rai. In seguito contribuisce anche alla legge Gasparri. Nel 2009 diventa consigliere Rai. Qualche curiosità: Rositani è anche consigliere dello Stretto di Messina Spa; in passato avrebbe abusato dell’autista Rai; suo figlio ha lavorato nel servizio pubblico; inoltre nel 2011, secondo un’inchiesta di La Repubblica, avrebbe speso 3879 euro in pranzi, gioielli biancheria e profumi con la carta di credito aziendale.
Passiamo ad Antonio Pilati. Ed è per averlo in cda che il Pdl ha fatto fatto saltare due votazioni. Laureato in Filosofia, nato nel 1947, Pilati è considerato l’ideatore della legge Gasparri. La sua carriera, prima di approdare in cda Rai, è stata molto variegata. È stato direttore di ricerca per diverse società e per due periodici: il settimanale “Pubblico” e il mensile “Pubblicità Domai” dal 1982 al 1985. Dal 1986 al 1991 è consulente di comunicazione e marketing per aziende di rilevo tra cui Montedison, Eni, Rai, Fininvest, Sole 24 Ore, Basf, Confindustria. Nel 1998 inizia la sua carriera nelle Autorità. Prima all’Agcon fino al 2005, poi all’Antitrust fino al 2012.
Infine c’è Luisa Todini. È stata una candidatura dell’ultima ora. È sulla Todini che la Lega e il Pdl hanno trovato l’intesa. La Todini è un’imprenditrice nel settore delle costruzioni e delle energie rinnovabili. Ad appena 28 anni è stata eletta europarlamentare nelle liste di Forza Italia.
Passiamo ora al consigliere dell’Udc: Rodolfo De Lauretiis. Anche egli, come Verro e Rositani, rinnova l’incarico in cda. Laureato in Giurisprudenze e Scienze Politiche a La Sapienza, De Laurentiis, 52 anni, entra in Parlamento nel 2001come deputato dell’Udc. Tra il 2006 e il 2008 è stato membro della commissione di Vigilanza. Nel 2009 è entrato nel cda Rai.
E poi ci sono i rappresentanti del Pd. O, meglio, dovremmo dire della società civile visto che Bersani ha delegato la scelta a 4 associazioni. Il Pd si è limitato a votare i prescelti: Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi.
Iniziamo dal primo. Colombo, classe 1946, è un ex magistrato italiano. Divenuto celebre per le inchieste sulla Loggia P2, sul delitto Ambrosoli e su Mani Pulite. Ha partecipato anche ai processi sul Lodo Mondadori e Imi/Sir. A lungo impegnato contro il crimine organizzato, è stato consulente per la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla mafia e sul terrorismo. Nel 2005 è stato nominato consigliere della Corte di Cassazione. Dal 2007 dà le dimissioni da magistrato e si dedica all’insegnamento della legalità nelle scuole. Un impegno premiato con il Premio nazionale cultura della pace.
La Tobagi, 35 anni, è la figlia minore del giornalista Walter Tobagi, assassinato dalle Brigate Rosse nel 1980. È laureata in filosofia, ha lavorato alcuni anni nella produzione audiovisiva, occupandosi in particolare di documentari dedicati al terrorismo e alle mafie. Inoltre è una conduttrice radiofonica e una collaboratrice de La Repubblica. Per la sua attività giornalistica ha vinto il Premiolino 2011. Il suo primo libro “Come mi batte forte il tuo cuore” (Einaudi 2009), dedicato alla memoria del padre, ha vinto numerosi premi.
Non dimentichiamo che nel cda ci saranno anche Anna Maria Tarantola e Marco Pinto, entrambi designati dal premer rispettivamente come presidente e consigliere del Tesoro. La Tarantola per insediarsi deve avere il consenso dei due terzi della Vigilanza. È ormai una formalità.
E poi c’è il dg: Luigi Gubitosi. Anch’egli scelto da Monti, dovrebbe avere la fiducia del nuovo cda. Una formalità anche questa.
Ora non resta che dimenticare gli scandali e i veleni e iniziare a lavorare per il bene della Rai. Due ardue imprese. Forse la prima più difficile della seconda.

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