Il sottosegretario con delega alla sicurezza della Repubblica Franco Gabrielli ha convocato una conferenza stampa per fare chiarezza sul caso Copasir. E lo ha fatto ribadendo che “non esiste un Grande Fratello né una Spectre in Italia: nessuno, tanto meno il governo, vuole investigare sulle opinioni delle persone”. La vicenda scatenata da un articolo del Corriere della Sera pubblicato una settimana fa sui presunti filorussi scatena ancora polemiche. A cui l’ex capo della Polizia, nonostante il Covid, ha voluto mettere fine convocando un incontro con la stampa.
In pratica, secondo Gabrielli sarebbe accaduto che un documento riservato redatto dal Dis e diretto proprio al Copasir. Si tratta di un elenco redatto su fonti aperte (in pratica, spulciando tra giornali, blog e profili social) che si limitava a elencare i profili più vicini alle posizioni di Mosca. “Una ricognizione di fonti aperte che compendia l’attività di un tavolo coordinato dal Dis a cui partecipano anche vari ministeri ed il dipartimento dell’Editoria”, ha spiegato Gabrielli. L’atto è stato declassificato e fornito ai giornalisti, tra i profili citati non ce ne sono che due di quelli citati da Il Corriere della Sera. Sarà l’ultimo bollettino, con ogni probabilità, dal momento che ha scatenato un mare di polemiche. Gabrielli ha spiegato: “Se un risultato ipoteticamente positivo ha un prezzo così alto si impone una riflessione sulla sua utilità, dal momento che non si raccontano cose particolarmente significative sulla sicurezza nazionale”.
Gabrielli ha chiarito inoltre che nulla, sul caso Copasir, resterà impunito. “E’ una cosa gravissima, ma nulla rimarrà impunito, chi mi conosce lo sa. Daremo adeguate risposte. Lo dobbiamo al Paese e alla credibilità di un comparto dove ci sono persone di cui volentieri faremmo a meno ma tantissime che fanno il loro dovere”.
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