Canone Rai, Lega e Usigrai contro Fuortes

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Fuortes avanza l’ipotesi di un aumento del canone, la Lega alza le barricate. I commissari Rai in quota al partito guidato da Matteo Salvini bocciano senz’appello l’idea dell’amministratore delegato secondo cui, attualmente, le risorse derivanti dal canone sarebbero inadeguate a garantire un futuro stabile all’azienda di viale Mazzini. Critiche all’ad, inoltre, sono piovute anche da parte del sindacato. L’Usigrai ha infatti piantato una nuova questione sul tema, riprendendo un cavallo di battaglia degli ultimi mesi. Come si può, contemporaneamente, chiedere più risorse e intanto operare tagli piani?

Intanto, in una nota, i parlamentari Massimiliano Capitanio, Simona Pergreffi, Giorgio Maria Bergesio, Umberto Fusco, Elena Maccanti, Dimitri Coin, Leonardo Tarantino, componenti della commissione di Vigilanza Rai, hanno fatto muro contro l’idea di Fuortes. “La Lega lo dice con chiarezza e senza fraintendimenti: no a qualunque ipotesi di aumento del canone Rai. Le parole dell’amministratore delegato Fuortes sono inaccettabili perché nessuna riqualificazione delle risorse dell’azienda può essere scaricata sulla pelle dei contribuenti italiani. Ripensare una diversa gestione dei costi della Rai è necessario, ma anziché individuarla in un aumento della tassa pagata con dedizione da milioni di cittadini italiani, la si persegua facendo chiarezza su temi che non possono essere né dimenticati né messi in secondo piano”.

Per i leghisti. “Fuortes comunichi i risultati delle collaborazioni esterne, ci dica a che punto è la razionalizzazione delle sedi estere e ci ragguagli sullo stato degli immobili di proprietà aziendale. Quello è l’unico perimetro entro il quale muoversi se si vorrà rispondere, in maniera adeguata e convincente, alle necessità di rigenerazione oramai irrimandabili di una realtà fondamentale nella vita democratica del Paese”. Nessun margine di trattativa, dunque, sul tema. Ma da tutt’altra prospettiva, ulteriori critiche all’amministratore delegato sono piovute dal sindacato.

L’Usigrai ha diramato una dura nota sul caso canone. “Va bene l’allarme sul canone incongruo, ma poi concretamente Fuortes che fa per ottenerlo? Chiedere il maltolto e poi predisporre un budget in pareggio grazie ai tagli l’informazione è la migliore cortesia che l’Ad della Rai possa fare a chi non vuole restituire tutto il canone e anzi vuole ridimensionare il Servizio Pubblico”. Ma non basta. “Non è riducendo i servizi ai cittadini che chi gestisce il servizio pubblico ha fatto bene il suo mestiere”.

E ancora: “Se il canone, gravato com’è da trattenute di ogni tipo non è sufficiente, ci chiediamo cosa ha fatto l’amministratore delegato della Rai per ottenerne l’adeguamento. Nell’audizione al Senato l’impressione è che l’Ad abbia ancora una volta indicato il pericolo ma non le soluzioni per evitarlo”.
Infine la conclusione.”Per scongiurare il ridimensionamento del ruolo dell’azienda Fuortes dovrebbe prima di tutto difendere il prodotto e la missione di servizio pubblico a favore di cittadine e cittadini, in linea con il contratto di servizio. E dovrebbe farlo partendo da un piano industriale e non dai tagli”.

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