Il calcio è pronto a ripartire ma si apre, prima di quelle della Serie A, un’altra partita. L’Ussi, infatti, ha denunciato che – a causa delle limitazioni dovute alle misure di precauzione e di distanziamento sociale dovute al Covid – i posti concessi a giornalisti e fotografi sui campi sarebbero stati draconianamente tagliati.
Poche postazioni, pochi cronisti a raccontare le partite. Una situazione che rischia di creare gravi problemi a molte testate medie e piccole che potrebbero vedersi private del diritto di poter raccontare il calcio ai propri lettori.
In una nota, l’Ussi ha spiegato: “Con una circolare, la Lega calcio Serie A comunica che, a causa del protrarsi della situazione di emergenza e in ottemperanza alle nuove disposizioni sanitarie in materia, si è trovata costretta a ridurre da 150 a 50 – e subordinatamente alla capacità delle società di garantire la piena osservanza delle suddette norme – il numero degli operatori dell’informazione (compresi i fotografi) da accreditare per le partite che si giocheranno negli stadi a porte chiuse”. Due terzi, dunque, i posti che verranno tagliati negli stadi: “Tale riduzione si è resa necessaria per assicurare il totale controllo dei colleghi in tribuna evitando il più possibile il rischio di contatti mantenendo fra l’uno e l’altro la distanza minima di 2 metri. A conferma di ciò la predetta circolare stabilisce anche che “per gli operatori dell’informazione dovrà essere previsto un ingresso dedicato che non consenta alcuna commistione con i tesserati”.
Per l’Ussi non si tratta di una decisione saggia che, anzi, ostacolerà il lavoro di tanti colleghi: “Ci rendiamo conto delle difficoltà in cui potranno incorrere i colleghi ma la situazione è in evoluzione continua e in questo momento la priorità deve essere quella di contenere al massimo le possibilità di contagio. Contiamo pertanto sulla sensibilità di tutti e sulla massima collaborazione per il rispetto delle norme”. E dunque l’impegno: “Nel contempo le sedi regionali Ussi ribadisconola loro piena disponibilità a collaborare, attraverso il delegato a suo tempo comunicato alla Lega, con gli uffici stampa delle varie società per gestire al meglio eventuali problematiche che dovessero insorgere sulla concessione degli accrediti”.
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