BUTTURINI: “TROPPI CONFLITTI DI INTERESSI ALLA BASE DEGLI ASSETTI PROPRIETARI DEI MEDIA IN ITALIA”

0
584

“Troppi conflitti di interessi sono alla base degli assetti proprietari dei media in Italia”: è la denuncia, dal palco del VII Congresso dell’Associazione Stampa Romana, del segretario uscente Paolo Butturini, che invoca come urgente e improcrastinabile “una legge che separi la proprietà dalla gestione degli organi di informazione”.
Nella sua relazione, Butturini fa una panoramica sulla grave crisi economica mondiale e sulle ripercussioni sul mondo del lavoro: “il dato laziale dice che giornalisti disoccupati attualmente iscritti nelle liste Fieg-Fnsi presso l’Associazione Stampa Romana sono 618”. “Ma questo quadro non è soltanto frutto della recessione. Nel caso dell’editoria, generalmente intesa, siamo di fronte a un vero e proprio mutamento epocale. La rete ha rivoluzionato non soltanto l’approccio alle notizie e la loro circolazione. Ha sgretolato definitivamente modelli produttivi e organizzativi, alcuni già agonizzanti, ha rovesciato gerarchie decennali, ha fatto nascere nuovi soggetti e nuove culture, ha marginalizzato gli attori di ieri polverizzandoli nel vortice di una comunicazione orizzontale della quale in Italia, complice l’arretratezza innovativa e tecnologica, abbiamo soltanto le prime avvisaglie. Eppure sarebbe miope e suicida non tenere conto che il definitivo primato di internet, il media dei media, non è soltanto frutto dell’irrompere di nuovi luoghi aggregativi come i social network o il citizen Journalism, è il rovesciamento della prospettiva fin qui adottata di un’informazione patrimonio di pochi e controllata da ancor meno persone. La direzione di marcia viaggia verso un universo comunicativo in cui la notizia viene ruminata da mille bocche e catapultata verso il fruitore da mille canali. Un processo che ovviamente crea problemi di qualità, certificazione e verifica delle fonti, ma anche enormi potenzialità di sviluppo e innovazione della professione, si tratto quindi di saperle cogliere”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome