Categories: Giurisprudenza

BREVE STORIA DELLA CAUSA UE-MICROSOFT PER ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE

Il Tribunale europeo ha confermato la sanzione inflitta dalla Commissione a Microsoft per abuso di posizione dominante. La vicenda giudiziaria ha avuto inizio nel marzo 2004, quando la Commissione Europea ha inflitto alla Microsoft un ammenda di 497 milioni di euro per la violazione dell’art.82 CE. Per gli organi comunitari, il colosso di Redmond non ha divulgato ai suoi concorrenti informazioni relative all’interoperabilità. In ambito tecnologico, il termine interoperabilità indica la capacità di un sistema informatico di cooperare con altri servizi. Lo scopo è la condivisione delle tecnologie più evolute tra i vari operatori. Per far sì che Microsoft fornisse le informazioni senza discriminare i propri concorrenti, la Commissione ha deciso di nominare un mandatario indipendente, dandogli il potere di accedere ai documenti più riservati dell’azienda e addirittura ai codici sorgente, i tabulati dei programmi.
Qualche mese dopo Microsoft si è appellata al Tribunale Penale Internazionale per l’annulllamento della decisione, ma quest’ultimo ha rigettato la richiesta. Il 5 ottobre 2005 il professor Neil Barrett è stato designato nel ruolo di mandatario. Ritenendo che Microsoft richiedesse tassi di remunerazione troppo alti per l’accesso ai documenti, la Commissione UE, in data 12 luglio 2006, ha aggiunto alla sanzione iniziale una penalità di 280 ml di euro. A seguito della nuova ammenda, Microsof ha sensibilmente migliorato la qualità della documentazione. La sentenza del 17 settembre 2007, pur confermando le ammende, ha revocato la nomina del mandatario indipendente. Secondo il Tribunale, la Commissione non avrebbe avuto l’autorità di conferire tali poteri ad un terzo, né di imporre alla Microsoft il mantenimento economico dello stesso.

La reiterata irragionevolezza dei tassi ha portato ad una nuova decisione della Commissione, che nel 2008 ha inflitto a Microsoft un’altra penalità di mora di 899 ml di euro. La Microsoft ha chiesto al Tribunale di annullare la penalità, ma in questi giorni è arrivata la conferma da parte dell’organo giudiziario europeo. Tuttavia il Tribunale ha diminuito l’ammontare della sanzione da 899 a 860 ml di euro. La motivazione è da ravvisare in una lettera della Commissione Europea, che nel 2005 ha autorizzato Microsoft a limitare la diffusione dei prodotti realizzati dai concorrenti sulla base di informazioni non innovative. Per il Tribunale, la lettera ha modificato, seppur in misura marginale, ha acuito gli effetti dell’abuso di posizione dominante.
Nella sostanza anni di schermaglie tra Microsoft e UE non sono servite a rendere più chiare le informazioni. Per l’azienda di Redmond il grado d’interoperabilità fissato dalla Commissione sarebbe stato fissato solo per permettere ai concorrenti di clonare i prodotti Microsoft. Il Tribunale ricusa le accuse, sostenendo che la Commissione volesse rendere pubbliche semplice informazioni di interconnessione, non relative ai codici sorgente. Documenti che avrebbero favorito, invece, la differenziazione tra i sistemi operativi. Per la giurisprudenza il rifiuto della concessione di una licenza a terzi è da considerare abuso di posizione dominante quando: 1) il rifiuto deve essere di natura tale da escludere ogni altra posizione sul mercato; 2) il rifiuto deve essere di ostacolo ad un prodotto nuovo che possa stimolare la domanda dei consumatori. Il Tribunale ritiene che questi requisiti siano pienamente soddisfatti nel caso in esame.

editoriatv

Recent Posts

Le Europee in Rai: tra caso Scurati e scontri sui duelli in tv

La decisione scontata della Commissione Vigilanza Rai sul “caso” Bortone-Scurati, se ne parla dopo le…

2 giorni ago

Meta, l’Ue apre un’inchiesta: “Non tutela i bambini”

Grosso guaio per Mark Zuckerberg: l’Ue ha aperto una procedura d’inchiesta su Meta, in particolare…

3 giorni ago

Agcom ferma il duello tv Meloni-Schlein

L’Agcom dispone: il duello Meloni – Schlein non s’ha da fare. Almeno in Rai. Ieri…

3 giorni ago

Agi, votata la sfiducia alla direttrice Rita Lofano

Agi, il braccio di ferro continua e ora i giornalisti votano la sfiducia alla direttrice…

4 giorni ago

Otto mesi di carcere per un articolo, la furia dei giornalisti

Il rischio carcere per i giornalisti c’è: otto mesi di carcere per un articolo, è…

4 giorni ago

In vista del bilancio, contributi e ricavi cosa c’è da sapere

In previsione delle attività di certificazione del bilancio di esercizio al 31.12.2023, ricordiamo che il…

5 giorni ago