Bertuccio (File): “I piccoli editori subiscono gli accordi nazionali, il sistema va ripensato”

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“In Veneto siamo pieni di piccoli comuni e quando in un comune chiude una piccola edicola, un intero comune viene completamente sprovvisto del giornale. Il dramma di un’edicola che chiude è il dramma dei giornali locali”. Parole e musica di Samuele Bertuccio, vice presidente della Federazione italiana liberi editori (File), e amministratore delegato della Voce di Rovigo, che ieri ha fatto sentire la sua voce al tavolo veneto sulla filiera editoriale organizzato alla presenza del sottosegretario Andrea Martella.

Bertuccio ha spiegato: “Ci sono edicole che si sono reinventate garantendo la consegna a domicilio dei giornali. Incontriamo la mamma, la moglie o il figlio a garantire il servizio. Il reddito di un’edicola, vista la contrattura del mercato, non può essere garantito solo dalla filiera editoriale. Senza contare l’impossibilità anche per noi piccoli editori di aumentare il prezzo del giornale vista la concorrenza nel settore”.

Poi ha aggiunto: “L’intervento dello Stato per l’intera filiera deve essere più significativo e nell’ottica della fondamentale modernizzazione e digitalizzazione. Noi editori per primi abbiamo cercato di stimolare il sistema delle vendite. Ma se una copia costa un euro, mentre l’abbonamento mensile ad alcuni quotidiani digitali costa 4 euro, stiamo parlando di dimensioni non raggiungibili. Lo ritengo un grave errore per tutti. Bisogna fare una riflessione completa sul sistema. I piccoli editori subiscono gli accordi nazionali, noi siamo anche per un’intermediazione diretta”.

Samuele Bertuccio ha poi ripreso un passaggio del sottosegretario Martella sul diritto d’autore, che va tutelato. “I gruppi social sono pieni delle copie dei nostri scritti, e pagine intere dei nostri giornali vengono letti quotidianamente on line senza tutela per editori e senza costi per chi li posta. Aspettiamo di incontrarci per approfondire questo argomento e di essere convocati ai tavoli nazionali”.

 

 

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