BELPIETRO INDAGATO PER RIVELAZIONE SEGRETO D’UFFICIO. GIUDICE: DIRETTORE TENUTO AL CONTROLLO DEGLI ARTICOLI

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Il gip ha rifiutato la richiesta di archiviazione per Berlusconi in merito al caso dell’intercettazione telefonica sul caso milanese Unipol-Bnl tra Fassino e Consorte pubblicata da ‘Il Giornale’: potrebbe arrivare già oggi la richiesta di rinvio a giudizio. Si tratta della famosa telefonata in cui il leader degli allora Ds chiedeva a Consorte «abbiamo una banca?». Berlusconi avrebbe ricevuto il “nastro” la vigilia di Natale del 2005 e avrebbe sostanzialmente ordinato la pubblicazione del testo sul quotidiano di proprietà di suo fratello Paolo Berlusconi.
La procura ha un termine di dieci giorni entro il quale fare quanto ordinato dal magistrato e secondo quanto si apprende proprio oggi si terrà una riunione. Nel disporre l’imputazione coatta, il gip ha inoltre ordinato l’iscrizione nel registro degli indagati di Maurizio Belpietro, all’epoca direttore de ‘II Giornale’ che il 31 gennaio del 2005 pubblicò l’intercettazione.
Secondo il giudice «il controllo che il direttore è tenuto a esercitare si esplicita non soltanto in un momento antecedente rispetto alla composizione dell’articolo ma anche e soprattutto dopo di essa, prima che lo scritto pervenga ai lettori».
Ribatte Maurizio Belpietro: «Io ho soltanto pubblicato l’intercettazione della telefonata tra Giovanni Consorte e Piero Fassino. Per il resto, di quella vicenda non so proprio nulla». Ricostruisce il direttore: «Mi è stata portata l’intercettazione e, come moltissimi altri capi di giornale in casi simili, ho deciso di pubblicarla. Tutto qui. Ora vedrò le carte e cercherò di capire la decisione del gip di Milano, che al momento non posso che reputare sorprendente».

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