Editoria

Basterà l’uscita di Zuckerberg a salvare Facebook?

Facebook è alla frutta, Zuckerberg pensa alla exit strategy? Le voci corrono e rimbalzano da un giornale all’altro. Il social di Menlo Park sarebbe pronto a rifarsi una verginità e, per farlo, sacrificherebbe pubblicamente il suo padre padrone. In offerta (nemmeno troppo sanguinolenta) al progetto di metaverso che dovrebbe sostituire – o quantomeno rinnovare – facebook.

 

Zuckerberg si prenderà una pausa da Facebook?

Pare che Facebook sia in profonda crisi di consenso. Se rimane il social più frequentato dagli utenti agèes, i giovani sono in fuga. Sì, magari avranno anche il profilo. Ma non lo usano. Il che, per un social che vive di traffico di dati e di impressioni pubblicitarie, è una iattura: come avere una scatola piena di cose che non si possono utilizzare. Inoltre, anche gli utenti più attivi cominciano a cercare altrove. Non solo le strette sulla libertà di pensiero ma anche il senso di saturazione di uno spazio dominato direttamente dagli algoritmi. Insomma, Facebook sta passando di moda. Per rilanciarlo occorre cambiare. Un social tutto nuovo. A cominciare dai suoi “padroni”.

 

Una serie (troppo lunga) di scandali

L’indignazione non ha mai seriamente colpito Facebook e neppure lo stesso Zuckerberg. Eppure, come se è vero che gutta cavat lapidem, ha finito per incrinarne l’immagine. Dai tempi di Cambridge Analytica a oggi, una lunga serie di scandali ha avuto il social di Zuckerberg come epicentro. Dati sottratti e rivenduti alla faccia della privacy, importanza solo a chi paga le inserzioni. “Il profitto avanti a tutto”, come gli insider hanno svelato. Accuse, critiche: dalle questioni politiche fino al tema della libertà. Facebook ha ritenuto di superare le lamentele azionando, ogni volta, strumenti diversi e contestati, ora dall’una e adesso dall’altra parte. Con la stessa identica accusa in sottofondo: Facebook agisce solo per denaro. Finendo, così, per inasprire il confronto politico. Togliere il microfono a una parte politica ha legittimato le richieste, sempre più pressanti, di chi in nome della sensibilità vorrebbe cancellare tutto. In pratica, se fino a qualche anno fa si poteva stare legittimamente sui social a scherzare con gli amici, adesso la percezione è quella di essere sempre e comunque a rischio sorveglianza. E che un post di oggi, tolto dal suo contesto domani, potrebbe avere ripercussioni pesanti per il suo autore e la sua famiglia.

 

Basterà sacrificare una faccia?

Zuckerberg, per dare una sverniciata a Facebook, potrebbe decidere di fare (almeno pubblicamente) un passo indietro. E di farlo annunciando la nuova versione del social. Che, a sua volta, potrebbe cambiare nome. Si tratta di un progetto che prevede addirittura la creazione di un “metaverso”. Cose mai viste, se non nei fumetti della Marvel. La chiara ispirazione è al mercato dei giovani che, come innegabilmente dimostrano i dati relativi ai videogiochi in rete, è l’unico che davvero tira. Basterà? A Menlo Park, a quanto pare, sperano di sì. Ma i rischi sono davvero alti. Anche perché si fa sempre più largo l’idea di smembrare le top company del web. E Mark Zuckerberg, a differenza di altri ricconi della Silicon Valley che hanno preferito rimanere nell’ombra, ha voluto farsi egli stesso simbolo di una galassia sempre più ricca, ampia e tentacolare. Se i governi dovessero finalmente avere quello scatto d’orgoglio che da tempo sussurranno, state pur certi che la prima testa a cadere potrebbe essere proprio la sua.

 

Luca Esposito

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