Barachini: “Un fondo unico per l’editoria in Bilancio”

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Barachini conferma: istituito un fondo unico per l’editoria nella legge di Bilancio. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, con delega all’editoria, ha parlato del fondo all’evento celebratosi a Roma sulla “Semplificazione normativa tra presente e futuro”. Alberto Barachini ha ribadito l’istituzione di “un Fondo unico per l’editoria e l’innovazione che raccolga tutte le risorse possibili destinate al comparto” all’interno della legge di Bilancio che il parlamento si avvia ad approvare. “Nel segno della semplificazione normativa abbiamo accolto le principali preoccupazioni degli editori, cioè avere risorse certe e un orizzonte certo”, ha spiegato il sottosegretario. Che ha aggiunto: “La preoccupazione principale quando si costruisce una norma di semplificazione è quella di non scompaginare gli equilibri occupazionali. Semplificare vuol dire innovare, trasmettere una visione e traghettare il settore dell’informazione in un momento di grande difficoltà economica”.

Ma il legislatore affronta anche la grande sfida di stare al passo coi tempi. Mai come oggi, questa sfida è decisiva perché, all’orizzonte, c’è l’ennesima evoluzione dell’intelligenza artificiale che porta con sé alcune questioni che impattano, in maniera rilevante, anche sull’editoria. In fondo, i temi appaiono sempre gli stessi. Quello dei diritti d’autore, quello delle poche major che drenano il mercato e decidono, come enti di diritto privato, cosa fare di spazi che intanto sono diventati pubblici. Secondo Alberto Barachini: “Le norme non possono seguire un’evoluzione così rapida dell’innovazione e, in questo contesto, costruire una visione che possa sostenere il futuro dell’informazione significa anche scontentare qualcuno e andare ad impattare su equilibri anche occupazionali”. Bisogna, in pratica, cambiare la mentalità anziché seguire passo dopo passo ciò che accade, anche perché i temi e gli argomenti sono simili. Solo che con l’avvento dell’Ia, i problemi rischiano di allargarsi in maniera esponenziale. Ma, per il sottosegretario, non è un approccio possibile quello del luddismo, dell’opposizione sic et simpliciter alla tecnologia: “Inutile mettere barriere, perché l’innovazione non si ferma. Però sono fondamentali degli argini etici”.

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