AUMENTANO I LETTORI MA DIMINUISCE LA PUBBLICITÀ: CITY CHIUDE DOPO 11 ANNI

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Il City, quotidiano free del gruppo Rizzoli chiude per mancanza di pubblicità. Si tratta di una perdita importante. Il City, edito da Rcs Mediagroup, ovvero dal gruppo Rizzoli, il maggiore editore italiano, scomparirà dalle edicole da febbraio, dopo una fortunata ascesa durata 11 anni.
Era il 2001 quando nacque e a quei tempi in molti credevano che i giornali del futuro sarebbero stati gratuiti, in quanto sarebbero vissuti di sola pubblicità. In effetti per il City così è stato per 10 anni, poi la favola è finita.
La storia del City ha poco a che vedere con i tagli all’editoria e con i contributi statali. Il free press del gruppo Rizzoli ha un carnefice diverso, ma non meno spietato: la crisi della pubblicità a mezzo stampa. Il City si sostiene solo vendendo i propri spazi agli inserzionisti ed essendo il sesto quotidiano più letto d’Italia non dovrebbe avere problemi ad accumulare proficui contratti. Purtroppo non è così. Le aziende snobbano la pubblicità a mezzo stampa. Il fatturato è calato e Rcs ha deciso di tagliare via il suo satellite free.
Il 2011 è stato l’anno delle contraddizioni. Il City è cresciuto arrivando a 1.786.000 lettori, tuttavia sono stati licenziati 5 dei 24 redattori. Si diceva per la sopravvivenza dell’azienda, ma il sacrificio non è bastato e ora tutti a casa.
I comitati di redazione delle edizioni locali del Corriere, principale prodotto della Rcs, nonché l’Assostampa di molte regioni hanno espresso solidarietà ai colleghi del City. «Si tratta di una decisione grave non soltanto dal punto di vista dell’impoverimento dell’offerta informativa a livello nazionale, regionale e cittadino, ma anche e soprattutto sotto il profilo occupazionale. È inaccettabile che Rcs, proceda alla chiusura senza preoccuparsi di avviare un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali per la ricollocazione di tutti i lavoratori», ha dichiarato l’Assostampa pugliese.
Ora che fine faranno i proficui giornalisti di City? «Ci aspettiamo e chiediamo con forza che la Rcs si assuma le proprie responsabilità e tuteli il lavoro dei 19 giornalisti della redazione, dei collaboratori e dei poligrafici di City, con la piena ricollocazione di tutti i colleghi all’interno delle testate del gruppo», ha dichiarato il cdr del City che aggiornerà sia su Facebook che sul sito del giornale lo stato della protesta; inoltre i giornalisti invitano al dibattito. Chiunque voglia dire la sua in merito a scrivere all’indirizzo city@rcs.it o tramite un sms al 342411173. I messaggi saranno pubblicati sul giornale.
È un dato di fatto che le aziende snobbano la pubblicità a mezzo stampa e fuggono perfino da un quotidiano ampiamente letto come il City. Sarebbe forse ora che il governo rivedesse i criteri di distribuzione della pubblicità istituzionale. Si tratterebbe di una riforma a costo zero che darebbe respiro a molte testate.

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