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Apple: iPhone 6, ultimo rush attesa per fan in fila a Tokyo

Ancora poche ore d’attesa e l’iPhone 6 sara’ a disposizione di alcune decine di fan circa messesi in fila via via da due settimane davanti allo store della Casa di Cupertino a Ginza, il salotto dello shopping nel cuore di Tokyo. Il rush finale e’ maturato dopo una notte trascorsa sulle sedie ergonomiche tra i teloni di plastica e gli ombrelli per il timore della pioggia, tra giocate a carte, l’immancabile strumentazione Apple e il confortevole ristoro delle bottiglie di te’, quelle da 2 litri di tipo familiare. La stanchezza affiora sui volti, peraltro noti come quello di Tetsuya Tamura, 45 anni, in fila anche a settembre dello scorso anno in occasione del rilascio dei modelli iPhone 5s e 5c. Gran collezionista e appassionato di prodotti Apple, Tamura, un impiegato, ha preso i giorni di ferie pur di coronare il sogno di provare l’ultimo ‘gioiello’ della societa’ californiana. I tre principali operatori di telefonia mobile nipponici, NTT Docomo, au di KDDI e Softbank hanno lanciato una campagna molto aggressiva per attrarre nuovi clienti, sfilandoli ai rivali, a partire dalla raccolta delle prenotazioni online dalla scorsa settimana. Softbank, che controlla l’americana Sprint, ha offerto l’azzeramento del roaming in caso d’acquisto dell’iPhone 6 per le chiamate tra Usa e Giappone, includendo anche il collegamento a Internet gratuito. A festeggiare l’arrivo dello smartphone sono poi i fornitori nipponici di componenti, come Japan Display e Sharp, cui fanno capo gli schermi, di maggiori dimensioni sui modelli precedenti. Su Internet, tra i social network, si e’ accesso il dibattito sulla Applemania, in particolare sui prezzi tanto diversi decisi dalla Casa di Cupertino nei diversi Paesi: ‘bananamouse75′ sulla piattaforma di discussione di Yahoo Japan, ad esempio, si chiede la ragione di un prezzo di vendita in Giappone del modello da 128G pari a quasi il doppio di quello disponibile negli Usa (499 dollari contro 99.800 yen). Risposta piu’ gettonata: “Nessun problema, tanto lo comprano stesso”. (ANSA)

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