“Credo che sia giusto per un periodo di tempo, due-tre anni, che con tutti i controlli pubblici necessari venga aiutata la fase di trasformazione multimediale vera per consentire un passaggio che altrimenti si tradurrà in una quantità notevole di disoccupazione e disperazione”. E’ quanto risponde il presidente della Fieg e dell’Ansa, Giulio Anselmi, ai microfoni del Tg1 a chi gli chiede della possibilità che gli editori rinuncino ai contributi diretti dello Stato.
Anselmi si è poi soffermato ad analizzare gli ultimi preoccupanti dati diffusi per il mondo dell’editoria: “Ci sono dati drammatici di vendita e di acquisizione di pubblicità. Nel contesto i siti web dei giornali godono di una certa credibilità. Prima che quello che si perde sulla carta, lo si recuperi sul web ci vorranno anni e anni”.
“Avere molta informazione – ha anche detto il presidente degli editori – è una condizione per sapere, avere troppa informazione, senza criteri di scelta all’interno dell’informazione, è una condizione per avere tanta confusione in testa. Il criterio è quello della qualità. Garantire un’informazione vera e credibile fa la differenza anche con il grande disordine del mondo del web, che tanto ci preoccupa per quantità, rapidità, democrazia, per come viene percepito dall’opinione pubblica che tende a considerare l’informazione tradizionale più legata al potere e quella online più libera”.
Infine, un commento sul nuovo Papa: “Mi è piaciuto, è un comunicatore, sa che vale più un gesto che un articolo di fondo, ha innovato davvero in pochi giorni. Poi conteranno gli atti di governo”.
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