Ansa in sciopero contro 65 esuberi del piano aziendale

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Sciopero immediato indetto dal Cdr dell’agenzia Ansa contro il piano aziendale per coprire un rosso in bilancio di 5 milioni. Braccia incrociate fino alle 7 del mattino di giovedì, poi assemblea generale

La crisi dell’editoria colpisce anche le agenzie. E così anche l’Ansa si torva costretta a far fronte a bilanci in rosso: il disavanzo stimato per il 2015 è di 5 milioni di euro. Per questo motivo l’azienda ha presentato un piano di riorientamento e sviluppo che ha subito scatenato le ire e le proteste del Cdr poiché prevede “65 esuberi da gestire dal primo luglio con un ricorso alla cigs o a contratti di solidarietà”. Attraverso una nota stampa il Cdr dell’Ansa definisce il piano “irricevibile” e convoca un’assemblea generale della redazione per giovedì 25 giugno.

Il nuovo intervento straordinario di recupero costi , secondo quanto esprime la nota, “vanificherebbe i pesanti sacrifici fatti negli ultimi anni ed ogni reale prospettiva di sviluppo dell’agenzia oggi necessaria per difenderne il ruolo di cardine nel sistema dell’informazione in Italia”. I giornalisti dell’Ansa, quindi, prendono una posizione ferma contro il ricorso ai contratti di solidarietà “che rappresenterebbe un arretramento irreparabile in termini di qualità e copertura dell’offerta giornalistica mettendo a rischio il ruolo e la posizione di mercato di prima agenzia italiana”.

I giornalisti dell’agenzia spiegano ancora, a conclusione della nota, che non è percorribile l’apertura di un nuovo confronto perché già gli accordi sindacali presi per il precedente stato di crisi risultano ancora oggi disattesi.
Grande solidarietà ai redattori dell’Ansa da mondo della politica (da destra a sinistra). In particolare Luca d’Alessandro, capo ufficio stampa di Forza Italia, Giorgio Lainati, vicepresidente Fi della commissione di Vigilanza sulla Rai, la responsabile comunicazione di Forza Italia, Deborah Bergamini, il senatore Pd (nonché presidente della commissione Istruzione e Cultura) Andrea Marcucci, Emanuele Fiano, della segreteria nazionale del Pd, ed il coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia Libertà, Nicola Fratoianni, hanno espresso il loro dissenso sulla decisione, grave danno per la democrazia, il pluralismo e l’occupazione, ed auspicato un pronto intervento dal parte del Governo attraverso il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria Luca Lotti.

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