La famiglia Angelucci non vuole più comprare l’Unità, o almeno non alle condizioni previste in un primo tempo. Si sono quindi dimostrati solo un auspicio i proclami ottimistici fatti alcuni giorni fa da Marialina Marcucci (attuale editore attraverso la sua Nie del quotidiano fondato da Antonio Gramsci) che dava ormai per certa e imminente la firma dell’accordo con gli Angelucci, già editori attraverso Tosinvest di Libero e del Riformista.
Fra i motivi della rottura ci sarebbe l’alto ammontare delle richieste di risarcimento fatte al giornale nell’ambito di querele per diffamazione.
Gli Angelucci avrebbero preteso garanzie, negate dai venditori. Questa, oltre al timore di non avere libertà nella nomna del direttore, la causa del ‘raffreddamento’ degli Angelucci. Risultato: i soci di Ad srl (che controlla Nie) avrebbero deciso ieri di chiedere formalmente agli Angelucci di onorare gli impegni presi. In caso contrario, e cioé di mancato rispetto della diffida ad adempiere, si riserverebbero di agire nelle sedi opportune a tutela dei loro diritti. Intanto è tornato a manifestare il proprio interesse per la storica testata Francesco Di Stefano, editore di Europa7, il canale tv dotato di concessione, ma privo di frequenze.
La richiesta è arrivata con toni insolitamente diretti. Intervenendo al convegno «Lo strapotere delle big…
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