Brutto affare all’Usigrai: svuotato il conto corrente del sindacato, individuato il presunto responsabile. È stato l’esecutivo della sigla che rappresenta i giornalisti Rai a confermare le voci che ormai da tempo giravano. Sì, è vero. C’è stato un ammanco nelle casse dell’Usigrai. “All’esito di una verifica contabile condotta sulla giacenza del conto corrente del sindacato Usigrai, è risultato un ammanco”. Il responsabile di quello che proprio l’Usigrai definisce come “illecito” è stato individuato, “sulla base di una serie di riscontri oggettivi”, in “un collaboratore dell’ Usigrai che è stato sospeso”. Ma la vicenda non finisce qui. Perché il sindacato si è rivolto alla Procura della Repubblica di Roma per fare piena luce sulla faccenda. “È stata immediatamente presentata – prosegue la nota – una dettagliata denuncia querela alla Procura della Repubblica di Roma. Al Collegio dei garanti dell’ Usigrai è stato affidato il compito di effettuare nella massima trasparenza ogni verifica interna. L’ Usigrai si riserva di esercitare ogni diritto a tutela degli iscritti e del sindacato quale parte offesa”.
Stando a quanto riporta il portale Giornalistitalia, l’ammanco sarebbe da quantificare in una somma che si aggirerebbe tra gli 80 e i 100mila euro. Una cifra a dir poco importante che avrebbe potuto danneggiare fino a paralizzare le attività dell’Usigrai stessa che si è ritrovata con il conto corrente praticamente svuotato.
Un fatto che riporta alla mente uno scandalo, dalle dimensioni e dalle dinamiche completamente differenti, che è stato scoperto proprio in Rai nel 2021. Quando si accertò che sarebbero state sottratte all’azienda ben 120 opere d’arte. L’allora presidente della Rai Marcello Foa ha “rivendicato” all’azienda il merito di aver scoperto i furti: “È la stessa Rai ad aver fatto emergere quanto riportato oggi dai media su furti d’arte in azienda nell’arco di più anni. La scoperta è avvenuta grazie a un Audit, da me avviato non appena avuta la percezione di un possibile problema. Una volta conclusa l’indagine interna, abbiamo subito sporto denuncia”. Quindi ha spiegato: “Questa azione rientra in un contesto di trasparenza e di rigore a tutela del patrimonio Rai, anche per evitare che episodi del genere abbiano più a ripetersi. Auspico che possa essere questo il punto di partenza per una piena valorizzazione del nostro importante patrimonio artistico”.
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