Agguato a giornalista ad Amsterdam, orrore nel cuore d’Europa

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Agguato a un giornalista in pieno centro ad Amsterdam. Nella capitale olandese piove piombo sul cronista Peter Rudolf De Vries, che nei Paesi Bassi si occupa d’inchiesta specialmente sul fronte della criminalità organizzata. Volto noto della televisione locale, era diventato famoso poco meno di quarant’anni fa. Quando aveva seguito da vicino il rapimento del magnate della birra Freddy Heineken. Un autentico schiaffo in faccia all’Europa. Nel cui cuore accade che si torni a sparare addosso ai giornalisti.

Agguato al giornalista, fermati tre sospetti ad Amsterdam

De Vries è stato colpito proprio dopo aver partecipato a un programma televisivo. Di cui è ospite fisso. Dalle notizie che trapelano dall’Olanda, il giornalista sarebbe stato aggredito e colpito da una persona. Con indosso una giacca di colore verde. E proprio su questo sospetto che si stanno concentrando le indagini. Intanto la polizia della capitale olandese ha rivelato di aver arrestato tre persone. Tra di loro potrebbe esserci chi ha fatto materialmente fuoco contro il 64enne. Gli inquirenti di Amsterdam sperano di riuscire a dare presto un volto e un nome all’attentatore. Capire perché ha fatto fuoco contro il giornalista. Che è stato colpito alla testa da una pallottolla.

Rutte: “Inconcepibile attacco a giornalista e democrazia”

Nelle scorse settimane, de Vries aveva rivelato di essere finito nella lista nera di un noto latitante. Il sindaco di Amsterdam, Femke Halsema, ha spiegato che il giornalista lotta tra la vita e la morte. Il premier Mark Rutte ha tuonato: “L’attacco a de Vries è scioccante e inconcepibile, è un attacco a un giornalista coraggioso e quindi un attacco alla libertà di stampa che è così essenziale per la nostra democrazia e il nostro Stato di diritto”. La vicenda ricorda da troppo vicino quanto è accaduto qualche mese fa in un’altra capitale europea. Ad Atene un commando ha fatto fuoco e ucciso un altro giornalista. Giorgios Karavaiz fu ammazzato a colpi di pistola ad aprile scorso. Ora tocca all’Olanda fronteggiare un’emergenza intollerabile.

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