AGCOM INDAGA SU RISPETTO DEL TETTO DEL 20% DEI PROGRAMMI SUL DIGITALE (IL SOLE 24 ORE)

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L’Agcom ha aperto un’istruttoria sul calcolo dei canali digitali e il rispetto della quota del 20% per soggetto. È questo il limite antitrust fissato dalla legge Gasparri, sul numero dei programmi controllati (digitali e/o analogici) da uno stesso soggetto. Mediaset, secondo alcune stime, sarebbe al di là del tetto mentre la Rai è al di sotto, ma non può crescere più di tanto.
Il problema è che si tratta di un tetto “mobile”: se uno o più programmi escono dal mercato o vengono lanciati ex-novo, cambia il totale da cui calcolare il 20%. L’obiettivo è capire come applicare una legge che va interpretata a fronte di una realtà in evoluzione. Vi sono questioni da chiarire, quali l’inclusione o meno, nel totale dei programmi, dei canali detti “+1”. Sono quelli che trasmettono, un’ora dopo, gli stessi contenuti di un altro canale. O come l’inclusione o meno della pay-per-view. Un altro problema aperto riguarda i programmi trasmessi sulla tv mobile in standard Dvb-h. Vanno conteggiati? Sì, ma solo se trasmessi anche su altre piattaforme, ha detto finora l’Agcom.

In occasione delle audizioni degli operatori davanti all’Agcom sono stati presentati i primi calcoli sul tetto ai programmi. La metodologia scelta è fondamentale. In attesa dei chiarimenti interpretativi dell’Agcom, da questo calcolo, ad esempio, sono stati esclusi i canali “test” di Rai, Mediaset e Telecom Italia Media. Così come non sono stati calcolati i canali “+1” di Mediaset Premium e quelli di pay-per-view (la Diretta Calcio di Mediaset e Dahiia Calcio). Sono stati calcolati come un programma i canali diffusi sia in analogico sia in digitale;allo stesso modo anche La 7, diffusa due volte in digitale. Va esclusa dal computo Rai4: la Gasparri lo prevede per i canali trasmessi, esclusivamente in digitale, nel multiplex di servizio pubblico della Rai. Secondo tale rilevazione, fatta a Roma il 4 maggio di quest’anno, Mediaset avrebbe 14 canali su 42 nazionali complessivi, pari al 33,3%. La Rai invece è all’interno del limite del 20%, con otto canali su 42.
(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)

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