Nel luglio scorso l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha messo in liquidazione Audiradio, la società che si occupava della rilevazione degli indici di ascolto radiofonici, invitando tutti i soggetti del comparto di presentare proposte per una riorganizzazione del sistema di rilevazione degli indici di ascolto.
Le imprese radiofoniche operano sul mercato della raccolta pubblicitaria direttamente, ovvero attraverso società concessionarie, per vendere agli inserzionisti i propri spazi pubblicitari. Una delle variabili più importanti che concorre alla collocazione di spazi pubblicitari sul mercato è costituita dall’audience conseguita dalle emittenti attraverso la loro programmazione. La rilevazione dei contatti dei mezzi di comunicazione nasce, pertanto, dalla necessità degli operatori e degli investitori di quantificare l’effettivo numero di consumatori raggiunti dai vari mezzi di comunicazione. L’intero sistema pubblicitario si basa sui servizi di misurazione di tali contatti (c.d. media measurement services), i cui risultati incidono in modo «proporzionale» sulla valorizzazione delle inserzioni. Ne deriva che l’esistenza di dati univoci costituisce un requisito imprescindibile per il funzionamento degli scambi, onde assicurare la convergenza di tutti gli interessi coinvolti nella misurazione degli indici di ascolto, ed e’ quindi indispensabile che essa sia condivisa ex ante da tutti gli operatori e venga sistematizzata attraverso meccanismi che garantiscano la trasparenza e l’indipendenza della rilevazione.
Con la delibera pubblicata nella Gazzetta Ufficiale di ieri, l’Agcom ha avviato una consultazione pubblica sugli indirizzi per la riorganizzazione dell’attività di rilevazione degli indici di ascolto radiofonici.
Nell’ambito della consultazione pubblica è anche costituito un tavolo tecnico in funzione di ausilio al raggiungimento di una posizione il più possibile condivisa.
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