Il quotidiano Primorski Dnevnik è fra le testate maggiormente penalizzate dai tagli ai contributi all’editoria, contenuti nella manovra economica del governo.
Da oltre sessant’anni il Primorski è il quotidiano in lingua slovena del Friuli Venezia Giulia, espressione di una delle minoranze nazionali presenti in Italia. E’ la voce di quasi tremila soci della cooperativa che edita il quotidiano e di alcune decine di migliaia di lettori. I suoi giornalisti credono fortemente di essere una voce essenziale, perciò esercitano il loro mestiere convinti di rendere un buon servizio alla comunità intera. Sanno di essere una voce minoritaria che la maggioranza riconosce e stima. E sono dunque persuasi di lavorare per la convivenza fra le genti e per lo sviluppo civile di una sensibile terra di cerniera.
Per vivere, però, il Primorski non può contare sulla pubblicità. A causa della lingua il bacino di lettori è limitato. Alle spalle non c’è nessun gruppo economico, ma soltanto i lettori, le decine di associazioni culturali, sportive e sociali della comunità slovena.
“Confidiamo di avere dalla nostra parte – afferma il Cdr del giornale – anche la collettività dei colleghi e il nostro sindacato nel quale ci siamo sempre fattivamente impegnati. Finora abbiamo affrontato molte battaglie, la nostra esistenza, infatti, è stata tutt’altro che tranquilla. Ora intendiamo impegnarci nel nuovo Coordinamento dei Cdr delle testate a rischio per i tagli all’editoria. Vogliamo esserci, poiché la manovra del governo rischia di infliggerci un colpo mortale. Abbiamo già contenuto le spese e tagliato il tagliabile. Siamo all’osso: ogni ulteriore ridimensionamento sarebbe letale”.
Fabiana Cammarano
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