La Commissione Finanze, in sede di interrogazione, fa presente che, in virtù dell’art. 74, D.P.R. n. 633/1972, le cessioni di prodotti editoriali successive alla prima (fra editore e primo cessionario), quantunque assenti dal novero delle cessioni elencate nel terzo comma dell’art. 2, non sono considerate cessioni di beni e devono, quindi, essere classificate fra le operazioni non soggette.
Tali operazioni di conseguenza, non rientrano nel calcolo dell’aliquota media per ottenere il rimborso dell’imposta.
(Interrogazione Camera dei deputati 12/12/2007, n. 5-01838). Il documento è consultabile in allegato.
Con il decreto del Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria del 20 novembre 2025…
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…
Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…