I Ministeri vigilanti hanno approvato la delibera assunta dall’Inpgi lo scorso 25 giugno con la quale il Consiglio di amministrazione aveva aderito alle determinazioni delle Parti sociali (Fieg-Fnsi), formalizzate in occasione del rinnovo del contratto di lavoro giornalistico e in un accordo aggiuntivo firmato il 24 giugno.
Il provvedimento prevede che ciascuna azienda che farà ricorso ai pensionamenti anticipati, versi all’Inpgi un contributo pari al 30% del costo complessivo di ogni prepensionamento, così come quantificato dall’Inpgi all’atto delle dimissioni del singolo giornalista interessato.
E’ stato introdotto, inoltre, un contributo mensile pari allo 0,60% della retribuzione imponibile, di cui lo 0,50% a carico delle aziende e lo 0,10% a carico dei giornalisti, per far fronte alle esigenze finanziarie degli istituti di sostegno al reddito (cigs, mobilità, contratti di solidarietà) gestiti dall’Inpgi. Fino ad oggi, il costo derivante da questi istituti, era posto interamente a carico del bilancio dell’Inpgi.
“Con il via libera alla copertura finanziaria – afferma il Presidente Andrea Camporese – è definitivo il nuovo assetto legislativo dei prepensionamenti (pur rimanendo inalterata la precedente normativa per l’accesso al trattamento) e degli ammortizzatori sociali. Si tratta di un importante intervento che contribuirà, contemporaneamente, a garantire la stabilità presente e futura dell’Istituto e a tutelare le esigenze e le aspettative dei colleghi in un momento di difficile congiuntura economico-finanziaria che investe anche il mondo dell’editoria”.
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