RaiSport contro Petrecca: proclamato stato di agitazione

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Non c’è pace per Paolo Petrecca: il comitato di redazione di RaiSport, insieme al fiduciario della redazione milanese, ha riferito di aver proclamato lo stato di agitazione. E ciò perché, come si legge in una nota:  “All’indomani della doppia mancata approvazione del piano editoriale, la redazione di RaiSport, Roma e Milano unite, torna a ribadire la propria sfiducia nell’operato del direttore Paolo Petrecca”. Sfiducia che deve arrivare, secondo i giornalisti, ai piani alti di viale Mazzini: “L’azienda non può ignorare che in seconda chiamata solo 30 giornalisti su 105 aventi diritto al voto abbiano detto ‘sì’ a un direttore che in tre mesi e mezzo ha promesso spazi, promozioni e programmi senza visione d’insieme e intesa con l’azienda in termini di palinsesto, pianta organica e budget”.

Le critiche sono basate su alcune considerazioni che il comitato di redazione ha messo nero su bianco nella nota pubblicata nelle scorse ore dalle agenzie: “Nell’anno  delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina e dei Mondiali di calcio la maggioranza della redazione sente la responsabilità di chiedere ai vertici aziendali un immediato cambio di rotta per evitare di compromettere due eventi strategici per la Rai tutta. Guardiamo peraltro con grande preoccupazione all’immagine della donna che la direzione di RaiSport ha deciso di fornire, non valorizzando – soprattutto in ambito femminile – le risorse e le professionalità interne e ingaggiando figure esterne (a quale prezzo poi?) per co-conduzioni di programmi chiave per la testata. Una cosa sono i talent, altro sono le vallette e la stagione delle vallette è passata senza rimpianti”. Parole durissime che fanno il paio con l’accusa secondo cui l’organizzazione del lavoro sarebbe “ai minimi  storici a causa dell’indebolimento numerico di redazioni chiave come il calcio e il coordinamento tg, un indebolimento figlio di un  rimpasto che ha obbedito come logica solo alla fedeltà a Paolo  Petrecca e non al merito, ritenuto dal direttore non sufficiente per  lavorare con lui”. Insomma, è guerra aperta. E Il Cdr conclude: “Alla luce di tutto questo la redazione di RaiSport, Roma e Milano unite, ribadisce il suo No e chiede all’azienda un cambio di rotta immediato. Con 47 voti favorevoli e uno contrario, l’assemblea proclama lo stato di agitazione e affida al Cdr un pacchetto di tre giorni di sciopero”. Insomma, a Raisport è agitazione. La palla, adesso, passa all’altra parte del campo.

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