Niente politica ma qualità e tecnologia: ecco le idee chiave di Leonardo Maria Del Vecchio. Secondo cui l’editoria è “un’infrastruttura del Paese” e come tale “la qualità dell’informazione” rappresenta “un vantaggio competitivo e democratico”. Del Vecchio, nei giorni scorsi, ha scelto di svelare le sue posizioni e i suoi progetti in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. La nascita di Lmdv Media, che conta già sul 30% del capitale sociale de Il Giornale e che punta all’acquisizione del Quotidiano Nazionale, ha rappresentato la notizia di Natale per il mondo (tutt’altro che) asfittico dell’editoria italiana.
“Nasce Lmdv Media, modello basato su firme, autorevolezza e indipendenza: no a destra e sinistra, voglio costruire un polo slegato dalla politica”, ha spiegato Del Vecchio. Che ha aggiunto: “Proprio perché la tecnologia e la valorizzazione dei marchi editoriali possono fare da volano a un settore che deve guardare al futuro con un nuovo progetto che metta sempre al centro le persone. Il mio impegno è quello di un imprenditore, con grande senso di responsabilità, guidato da un obiettivo: investire e costruire valore per l’Italia”. La questione, dunque, è tutt’altro che politica: “Un anno fa Lmdv Capital ha stanziato gli investimenti per debuttare nell’editoria. Prima è arrivata la cessione di Gedi e intanto si preparava l’operazione su Il Giornale”, ha raccontato Del Vecchio. Secondo cui: “E’ stata solo una questione di opportunità, non di scelte politiche. Il mio desiderio è costruire un polo italiano dell’informazione, slegato dai colori della politica”.
Del Vecchio, insomma, sembra voler studiare da “editore puro”. Una figura che è mancata al sistema editoriale italiano, almeno a livelli più alti. Le promesse dell’imprenditore sono importanti e vogliono segnare un cambio di passo. Proprio mentre gli Elkann lasciano (rumorosamente) l’editoria preparando la cessione di Gedi ai greci di Antenna.





