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NEGLI USA LA CRISI ECONOMICA COSTRINGE A TAGLI E LICENZIAMENTI

Venerdì scorso, il “Rocky Mountain News”, uno dei più antichi quotidiani americani, a cento anni dalla prima copia, è stato costretto a chiudere. La scomparsa di un quotidiano diventato famoso per avere vinto numerosi premi Pulitzer e per la qualità del suo reporting ha scosso tutti ma, in modo particolare, i già disorientati giornalisti americani che, da mesi, vanno a dormire pensando che la mattina dopo potrebbe essere quella in cui riceveranno una e-mail di licenziamento.
Quello del “Rocky Mountain” è solo il caso più eclatante ma decine di altri giornali meno famosi sono stati costretti a chiudere negli ultimi mesi mentre più di 30 quotidiani, tra i quali testate prestigiose come il “Philadelphia Inquirer”, il “Philadelphia Daily News”, il “Chicago Tribune”, il “Los Angeles Times” e lo “Star Tribune di Minneapolis” sono ricorsi all’amministrazione controllata per evitare il fallimento.
Gli esperti di editoria hanno previsto che nel corso di quest’anno sparirà un giornale su dieci e che molte città americane resteranno, per la prima volta dalla fondazione degli Stati Uniti, senza un loro quotidiano. Quello che si credeva sarebbe accaduto nel giro di qualche anno sta accadendo in pochi mesi.
Molti si domandano quali saranno le conseguenze di questa crisi, anche per la difesa dei principi democratici alla quale i giornali hanno storicamente contribuito. In una città senza un libero quotidiano, chi controllerà l’operato del sindaco? Chi verificherà che la polizia non commetta abusi? Chi si occuperà di controllare come vengono spesi i soldi dei contribuenti?
Giornali di straordinaria qualità, come il “Financial Times”, hanno deciso di resistere: questa estate adotterà la settimana lavorativa di tre giorni, riducendo lo stipendio ai giornalisti, pur di evitare altri licenziamenti. Anche Rupert Murdoch, del cui impero fanno parte il “Times” a Londra e il “Wall Street Joumal” a New York, qualche giorno fa, ha inviato una lettera ai dipendenti: “I nostri concorrenti saranno tentati di seguire la via più facile, riducendo la qualità in cerca di immediati dividendi. Voglio essere molto chiaro su un punto: mentre gli altri verranno meno al loro patto con i lettori, noi rinnoveremo il nostro”.
Vincenza Petta

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