“L’UNITÀ” DOMANI NON SARÀ IN EDICOLA (L’UNITA)

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L’Assemblea di redazione ritiene che la proposta per gli “interventi necessari per affrontare la situazione di crisi attraverso una riorganizzazione dell’impresa” consegnala dall’ad di Nie alla rappresentanza sindacale vada completamente riscritta. Si tratta di un piano pericoloso perché a fronte di pesanti tagli e sacrifici richiesti alla redazione non garantisce alcuna prospettiva di sviluppo al giornale.
La linea indicata dall’azienda attacca duramente la qualità del prodotto, la sua capacità di stare sul mercato e la professionalità dei giornalisti. E’ impensabile che si pretenda che una vertenza di tale portata debba essere conclusa con un margine temporale strettissimo. Sul piatto l’azienda ha messo chiusure di sedi, tagli di foliazione, un massiccio ricorso a prepensionamenti, la risoluzione di tutti i contratti a tempo determinato e di una gran parte delle collaborazioni.
Ribadiamo che faremo la nostra parte, ben consapevoli delle gravi difficoltà del mercato editoriale. Ma nel contempo chiediamo all’editore di accompagnare con il suo sostegno questa fase di estrema criticità. Stiamo parlando di un giornale che rappresenta un pezzo della storia di questo Paese. La discussione sul suo futuro deve a questo punto svolgersi su un tavolo nazionale, che coinvolga Fnsi e associazioni regionali di categoria. Non si può lasciare deperire un giornale che ha dato segni di forte ripresa e di crescita in un momento di depressione complessiva del mondo dell’editoria.
Forti degli attestati di solidarietà e di partecipazione di questi giorni, chiediamo al mondo politico e sindacale apporti concreti perché il rilancio del giornale fondato da Antonio Gramsci non si arresti. Per questi motivi, l’Assemblea chiede al Cdr di proclamare per oggi il secondo dei cinque giorni di sciopero che gli sono stati affidati.
L’Assemblea di redazione de l’Unità.(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)

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