Che ci faceva Agostino Ghiglia, esponente dell’autorità garante della Privacy che aveva appena stangato Report per il caso Sangiuliano, nella sede di Fratelli d’Italia a via della Scrofa a Roma? La polemica ha infiammato il fine settimana e, complice pure l’esordio in tv della nuova stagione della trasmissione diretta da Sigfrido Ranucci, sarà davvero uno dei grandi leit motiv di questi giorni. Anche perché è stato proprio Ranucci a “sfidarlo”: “Se è così trasparente come dice, accetti l’intervista da noi”.
Lui, Ghiglia, intanto qualche informazione l’ha pure fornita: era a via della Scrofa, nella sede di Fratelli d’Italia, per incontrare Italo Bocchino. Ma, giura, col partito non ha più rapporti e nemmeno con la sua leader Giorgia Meloni: “Non sono stato solo candidato ma due volte deputato, tre consigliere regionale a assessore in Piemonte ma, ciò detto, non ho rapporti”, ha dichiarato alla versione digitale del Corriere della Sera: “Anche l’ex presidente Antonello Soro, già capogruppo alla Camera del Pd in una delle mie legislature, fu poi eletto dal Parlamento quale membro e successivamente presidente del Garante per la protezione dei dati personali, esercitando il ruolo con grande intelligenza, capacità e imparzialità”, ha aggiunto. Le parole di Ghiglia, però, non hanno calmato la polemica. Con il Partito democratico che attacca lancia in resta: “La risposta del Garante della Privacy è imbarazzante e rivelatrice. A un fatto di questa gravità, replica con un comunicato di circostanza, che spiega il funzionamento interno dell’Autorità senza mai affrontare il nodo politico: la presenza del componente Ghiglia nella sede di Fratelli d’Italia, in via della Scrofa, la sera prima della decisione di multare Report”, ha detto Sandro Ruotolo. Che ha proseguito: “Il Garante non ha smentito né confermato questa circostanza. Un silenzio che pesa. E che, unito all’ammissione che la sanzione è stata deliberata a maggioranza, conferma quanto denunciato: il voto di Ghiglia è stato decisivo. Chiediamo che Ghiglia chiarisca subito se quell’incontro con Arianna Meloni ci sia stato o meno. E anche Arianna Meloni dovrebbe chiarire. Perché, se fosse confermato, la coincidenza e la tempistica sarebbero inaccettabili per un’Autorità che dovrebbe garantire indipendenza e terzietà assolute. Il silenzio è davvero imbarazzante”.







