Il punto di Barachini: lotta alle fake news e limiti ai social

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Barachini a tutto campo: rilancia l’ipotesi di divieto dei social per i minori di 14 anni e ribadisce l’impegno del governo alla lotta contro le fake news. Il sottosegretario ha parlato dei temi più caldi dell’informazione, o perlomeno di alcuni di essi, in un podcast di Forza Italia. Ha fatto il punto della situazione, ha spiegato le ragioni e tratteggiato gli scenari attuali che si vivono sul digitale. Un problema nuovissimo, tanto da essere antico. “Le notizie false sono sempre state uno strumento di guerra. La differenza è che oggi esistono strumenti tecnologici molto accessibili e a basso costo: produrre una fake news o un deepfake costa niente e può condizionare l’opinione pubblica”, ha spiegato il sottosegretario. Che ha aggiunto: “Studi dimostrano che anche una notizia palesemente falsa, anche se percepita come tale, lascia nella memoria di chi la legge qualcosa che può condizionarlo. Ecco perché, nella legge sull’intelligenza artificiale, abbiamo creato un reato specifico, quello del deepfake. Deepfake e fake news rappresentano uno dei principali pericoli per il rapporto di fiducia tra cittadini e informazione”. L’impegno è sempre lo stesso: ““Stiamo operando a tutti i livelli -ha sottolineato Barachini- per contrastarle, con norme e iniziative, ma anche partecipando a vertici europei di grande rilievo”.

C’è quindi la vicenda dei social. Che prende le mosse dal coraggio del legislatore australiano. Capace di sfidare, sul serio, i colossi della rete “spegnendo” l’accesso ai social per i minori di 16 anni. Il sottosegretario ha spiegato: “In Italia abbiamo regole diverse, limiti a 13 e 14 anni. Mi pare un limite ragionevole: i ragazzi sono molto capaci di utilizzare le piattaforme, ma non sempre hanno la giusta consapevolezza su come utilizzarle”. Ma non può essere solo una questione pubblica. C’è bisogno dell’aiuto dei genitori per farlo: “Dobbiamo responsabilizzarli all’utilizzo e, in questo, le famiglie sono fondamentali. Abbiamo fatto una campagna di sensibilizzazione -ha spiegato- proprio rivolta alle famiglie che si intitola nessuno li conosce come te: i limiti servono anche perché sono un monito per quei genitori che magari hanno minore cultura genitoriale o capacità tecnologiche”.

Insomma, l’anno volge al termine ma le sfide tra editoria e digitale restano le stesse. Barachini le individua nei deep fake e nel rapporto con i colossi, magari dei social.

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