Il destino de l’Unità è a rischio, di ciò devono avere piena consapevolezza i lettori e i diversi comparti del giornale. Mentre si avvicina l’assemblea dei soci, convocata per il 20 maggio, rimane drammaticamente incerta la prospettiva che attende il quotidiano. La redazione, quindi, prima che l’intesa raggiunta con la Nie venga formalizzata al ministero del Lavoro, chiede che editore e azienda facciano chiarezza sul futuro del giornale. A questi chiarimenti, che implicano una continuità aziendale certa, la redazione vincola i propri sacrifici, visto che questi possono essere giustificati soltanto dalla sopravvivenza e dallo sviluppo del quotidiano.
Il Cdr, su mandato dell’assemblea, ha già avanzato alla segreteria della Fnsi richiesta formale di incontro per esaminare la situazione. Alla responsabilità della redazione, dei lavoratori e dei soggetti che stanno garantendo la presenza in edicola, deve corrispondere adesso la responsabilità dell’editore. Nell’attesa che maturino soluzioni societarie stabili, ci si attende che il presidente Soru esprima nei confronti de l’Unità lo stesso impegno imprenditoriale mostrato con l’iniziativa per il risanamento di Tiscali. Renato Soru, ha ribadito il suo “personale impegno” per Tiscali e per i suoi “quasi mille dipendenti”. E per quelli de l’Unità? Perché il regime di blind trust, al quale si è vincolato, viene oggi mantenuto solo per la proprietà del nostro quotidiano?
Queste domande saranno al centro di un incontro richiesto dal Cdr al presidente Soru, che ha espresso ufficialmente la propria disponibilità in tempi brevi. Da mesi si parla di nuovi ingressi nell’azionariato della Nie e di impegno della proprietà a favorire questa ipotesi, ma nulla di concreto si è visto fino ad ora. Dopo gli investimenti iniziali, dal dicembre 2008, ormai, non risulta sia stato versato un solo euro nelle casse del giornale. Si è proceduto, intanto, con una politica di tagli che grava sul prodotto e frustra la professionalità della redazione. Se non vi saranno strategie adeguate di rilancio il futuro del quotidiano fondato da Antonio Gramsci verrebbe inevitabilmente segnato. La redazione si batterà con tutti gli strumenti perché l’Unità venga salvata.
(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)
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