Un cambio di passo dopo Crimi? Il nuovo sottosegretario all’editoria, Andrea Martella, aveva già esordito con un twit che aveva lasciato sperare gli operatori dell’informazione. Una dichiarazione in netta controtendenza rispetto all’approccio inquisitore dell’esponente del M5S che lo ha preceduto nella carica. “Le conoscenze acquisite attraverso i libri e la stampa, la lettura, lo studio e l’informazione, sono conquiste di libertà. La valorizzazione di questa ricchezza è tra i cardini dell’agire di uno Stato democratico – aveva scritto Martella promettendo che -. Con queste bussole ricoprirò l’incarico che mi è stato conferito“.
Ora il nuovo sottosegretario si presenta in un’intervista al TgR Veneto dove lancia segnali di distensione ai giornali e all’editoria italiana: “Faccio mie le parole del presidente Mattarella che ha detto giustamente che la libertà di stampa è uno degli elementi principali dello Stato di diritto e della nostra democrazia. Da questo punto di vista dovremo lavorare per produrre anche in questo settore una svolta, con delle politiche efficaci. Mi orienterò – ha concluso il neo sottosegretario – con questa bussola nella mia attività di governo”.