Se i rumors saranno confermati, siamo alla fine del mondo: gli Elkann si preparerebbero a cedere La Stampa al gruppo Nem, la cordata veneta guidata dal banchiere Enrico Marchi, che ha già rilevato i quotidiani del Nord Est dal sempre più vuoto Gruppo Gedi. Resta solo Repubblica ma non andrà troppo per le lunghe. Il destino del quotidiano di largo Fochetti, a quanto pare, non sarà quello dell’ormai mitologica particella di sodio, sola e derelitta, in un deserto senza giornali. Pure Repubblica, su cui già da diversi mesi se non anni si addensano voci e rumors (ricordate, quando si parlò di un interessamento da parte dell’imprenditore Danilo Iervolino già editore de L’Espresso, subito smentito dal diretto interessato?), potrebbe presto passare di mano.
Il fatto è che, cedendo La Stampa, gli Elkann trancerebbero definitivamente il cordone ombelicale della loro famiglia, che una volta (e ancora oggi nelle cronache giudiziarie…) si chiamava Agnelli, con la loro capitale e cioè Torino. Ma, oltre all’addio alla città, il tema sarebbe pure quello dell’addio all’Italia. Altro che le rassicurazioni che, una volta ogni tanto, i rampolli dell’avvocato forniscono a piene mani alla politica. Altro che le pubblicità che ammiccano a un passato antico, pop, di un’Italia che non c’è più anche grazie al loro progressivo disimpegno dal Paese. L’addio, se confermato, sarebbe un vulnus importante. Perché rappresenterebbe quello che molti dicevano ma nessuno voleva sentire: gli Elkann avrebbero “usato” Stampa e Repubblica finché utili alle cose di Stellantis. Poi, addio. È andata, se tutto sarà confermato, proprio così. Che tristezza.
