«Non servono bavagli nè misure coercitive nei confronti dell’attività giornalistica. Questa è la lezione che ricaviamo dalle parole del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nell’incontro odierno con la stampa al Quirinale». A sottolinearlo sono il presidente della Federazione nazionale della stampa, Roberto Natale, e il segretario generale, Franco Siddi. «Il Presidente della Repubblica, infatti – affermano Natale e Siddi in una nota – ha confermato ciò che in altre occasioni aveva fortemente asserito; e cioè quanto sia importante l’autovigilanza e la capacità di autocorrezione da parte dei giornalisti italiani. L’intervento del Capo dello Stato conferma la necessità, dunque, di giusti equilibri tra riservatezza delle indagini, rispetto della privacy e diritto-dovere di non far mancare l’informazione all’opinione pubblica. E proprio su questi temi la Fnsi e l’Ordine dei giornalisti sono profondamente contrari al ddl Alfano in relazione ai forti divieti di pubblicazione di notizie di indagini presenti nel testo in esame al Parlamento. I due organismi della categoria, per questi motivi, hanno presentato al Parlamento robuste proposte di modifica perchè non sia mortificato il ruolo del giornalista ed il suo diritto ad informare». «Alle Camere ed alle forze politiche» la Fnsi chiede anche che «si tracci finalmente la via per giungere ad una seria e condivisa riforma della legge istitutiva dell’Ordine per rispondere con maggiore coerenza alle novità emerse in questi decenni nel mondo dell’informazione, assicurando maggiore efficacia ai propri provvedimenti in rispetto delle norme deontologiche che la categoria giornalistica autonomamente si è data».
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