Elkann ritroverà l’orgoglio di essere editore?

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John Elkann

Elkann rifiuta “ogni atto di violenza” e condanna l’assalto alla redazione de La Stampa avvenuto venerdì scorso. L’amministratore delegato di Exor, editore di Gedi, ha fatto visita al giornale e il resoconto delle sue parole è stato pubblicato proprio dal quotidiano torinese. L’ultimo, considerando le voci che da tempo si affastellano sul futuro di Repubblica, rimasto o che rimarrà (e chissà per quanto) nel portafoglio della famiglia Agnelli.

Le parole di Elkann sono nette: “Come Gedi, insieme a tutta La Stampa, respingeremo ogni atto di violenza e continueremo a informare i lettori senza farci intimidire da nulla e da nessuno”. E ancora: “Siamo qua per esprimere solidarietà a tutti coloro che lavorano per La Stampa e soprattutto una ferma condanna di quanto è accaduto venerdì scorso. L’attacco che questa redazione ha subito è stato brutale e vile, un tentativo evidente di intimidire chi ogni giorno lavora per raccontare la realtà con rigore, serietà e indipendenza”. Ma non basta: “Si tratta di un fatto particolarmente inquietante perché purtroppo non isolato: è ancora recente il ricordo dell’assalto all’Ogr nei giorni in cui alcuni di voi erano impegnati a raccontare i lavori dell’Italian tech week. Momenti e luoghi diversi ma accomunati da una stessa idea, che la violenza possa sostituire il dialogo, che si possa zittire una voce, un’opinione colpendola”.

Chissà se magari di fronte all’assalto pro-Pal e al dibattito (lunare) che si è dipanato dopo le dichiarazioni (ancora più lunari) di Francesca Albanese, Elkann abbia ritrovato l’orgoglio di essere editore.

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