Edicole, addio: in quindici anni ne è sopravvissuto meno di un terzo, i dati choc di Sinagi. Il presidente Giuseppe Marchica, segretario generale del sindacato nazionale dei giornalai d’Italia, ha denunciato quello che non si può più nemmeno definire il crepuscolo dell’edicola. Bensì la notte profonda dei chioschi. I numeri sono impressionanti. Quindici anni fa di giornalai esclusive, di vere e proprie edicole, quelle tradizionali, ce n’erano ben 38mila. Oggi, invece, ne sono sopravvissute a stento 11mila. Meno di un terzo. Ciò accade per diverse ragioni, tutte concatenate. Manca il ricambio generazionale, manca l’appeal di una professione che impegna giornate intere, mancano i guadagni poiché, secondo Sinagi, il reddito medio mensile generato da un’edicola non supera i 900 euro. E poi ci sono tutte le problematiche che affliggono l’intera filiera editoriale. Da internet fino ai costi sempre in aumento. E per finire, le tasse che rimangono alte.
Marchica, quindi, ha spiegato all’Adn Kronos: “Abbiamo bisogno di regole nuove, condivise. Per questo chiediamo di avviare un tavolo unitario, con tutta la filiera – esercenti, distributori ed editori – magari al dipartimento Editoria. Una richiesta che avanziamo da anni e che ribadiamo: vediamoci, troviamo insieme delle soluzioni per dare certezza al settore”. Senza, gli edicolanti potrebbero decidere di inscenare iniziative clamorose: “Come Sinagi stiamo ragionando di avviare a settembre azioni di protesta. Qualcosa dobbiamo fare perché il settore è in crisi e sta per essere cancellato”.








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