Decreto Cultura: Giuli snocciola i numeri in Parlamento

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Poco meno di 55 milioni di euro in tre anni per il sostegno dell’editoria, delle librerie, storiche e di prossimità: ecco il Decreto Cultura. Il ministro Alessandro Giuli ne ha parlato giovedì in Parlamento, durante il question time che si è tenuto al Senato. All’interrogazione presentata da Maria Stella Gelmini, Giuli ha replicando snocciolando le cifre e gli obiettivi che si è dato il governo per sostenere e rivitalizzare l’editoria e, più in generale, l’intero comparto a questa afferente. A cominciare dalle librerie “locali” e di prossimità.

Il ministro ha spiegato nella replica a Gelmini che a sostegno “della filiera dell’editoria libraria, anche digitale, nonché delle librerie caratterizzate da lunga tradizione o interesse storico-artistico, delle librerie di prossimità e delle librerie di qualità esistenti sul territorio nazionale, il Decreto Cultura ha previsto l’istituzione di un fondo con una dotazione di 24,8 milioni di euro per l’anno 2025, e di 5,2 per l’anno 2026. Al fondo 2025 si è sommato un ulteriore contributo di 30 milioni, portando il totale a 54,8 milioni”. Ma non basta, perché Giuli ha proseguito: “Il ministero farà ciò che deve per sostenere una delle principali infrastrutture culturali della Nazione” e quindi ha ricordato: “Lo scorso 5 agosto abbiamo adottato il decreto che individua le modalità di assegnazione delle risorse previste. Anticipo, peraltro, che l’accesso all’apposito applicativo sarà pubblicato, a breve, nel sito internet istituzionale della Direzione generale Biblioteche e Istituti culturali”.

Il titolare del dicastero alla Cultura, dopo i numeri del decreto, ha parlato dei contributi e del sostegno alla biblioteche: “Potranno presentare domanda di accesso al contributo le biblioteche, aperte al pubblico, appartenenti alle amministrazioni centrali dello Stato; gli enti pubblici territoriali, anche consorziati, e loro articolazioni; le istituzioni private, non a fini di lucro, già destinatarie di contributi nel triennio 2023-2025”. Le risorse, ha spiegato Giuli, “verranno ripartite, conformemente al principio della promozione della rigenerazione culturale delle periferie, focalizzandosi sui seguenti obiettivi: dedicare particolare attenzione e priorità per le biblioteche ubicate nei comuni qualificati come periferici e ultraperiferici nell’ambito della Strategia nazionale Aree interne, ovvero nelle aree periferiche dei comuni capoluogo di città metropolitana; favorire l’apertura delle librerie da parte delle persone sotto i 35 anni di età”.
“Il contributo erogato alle biblioteche – ha concluso il ministro – dovrà essere integralmente utilizzato per l’acquisto di libri, anche in formato digitale. Al fine di esaltare la diversità culturale e per dare spazio e visibilità alle voci locali emergenti, espressione delle comunità territoriali, una quota non inferiore al 10% dell’importo assegnato a ciascuna biblioteca dovrà essere destinato all’acquisto di prodotti dell’editoria di prossimità, con specifico riferimento ai libri di autori locali o che trattino temi di interesse per la comunità geografica di riferimento della biblioteca, pubblicati da piccole e medie imprese editoriali”.

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