Dopo 13 anni Enrico Deaglio lascia la direzione del bisettimanale “Diario”, al suo posto subentra Massimo Rebotti. Massimo, milanese, quarantenne, per quattro anni il direttore di Radio Popolare, la storica emittente milanese, in comune con l’ex direttore ha il “gusto per il giornalismo indipendente, la qualità e l’originalità dell’informazione”. “Come disse una volta Bill Clinton – ha aggiunto il direttore uscente – quando giochi a tennis dopo i cinquant’anni, certi giorni i colpi ti vengono ancora, altri, no. Lo smash te lo sei dimenticato e vorresti che il campo fosse un po’ più piccolo. Detto in altri termini, viene voglia di distribuire un po’ meglio il tempo, per leggere, scrivere (naturalmente su Diario), partecipare a delle riunioni, andare a vedere il mondo che cambia e dedicarsi alle affezionate memorie”.
L’editore, Luca Formenton, ha ringraziato Enrico Deaglio per i tredici anni di lavoro alla direzione di Diario. “Insieme e grazie a lui e alla redazione – ha aggiunto Luca Formenton – ci siamo cimentati nella difficile opera, tra le altre, di dare un futuro alla memoria, in un paese che sembra averne sempre meno. Dai fatti di Genova del 2001 all’estate delle scalate bancarie, Diario ha sempre cercato di raccontare fatti e di cercare, possibilmente, la verità. A Enrico dunque,che continua a collaborare con noi come “iniziatore” del giornale un grazie e un abbraccio. A Massimo Rebotti che oggi assume la direzione di Diario dopo una lunga e fruttuosa attività a Radio Popolare, culminata nella direzione degli ultimi anni, un augurio e un benvenuto, certo che saprà continuare e innovare una tradizione giornalistica più che decennale”.
Fabiana Cammarano
La richiesta è arrivata con toni insolitamente diretti. Intervenendo al convegno «Lo strapotere delle big…
Con il decreto del Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria del 20 novembre 2025…
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…